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17 minuti di tankata prima di foldare: Simone Speranza racconta il bluff contro Cecilia Pescaglini al Day3 IPO
All’IPO San Marino che si è chiuso con la vittoria di Andrea Ricci c’è stato un record piuttosto singolare.
Al Day3, in uno spot contro Simone Speranza, Cecilia Pescaglini ha pensato a lungo, anzi lunghissimo, all’herocall sull’all-in avversario. Una tankata da più di un quarto d’ora, come ci ha raccontato lo stesso ‘spera91’:
“Alla fine della mano, quando ha foldato, eravamo vicini io, lei e Raimondi e lui le ha detto ‘Oh ho messo il cronometro, lo sai quanto ci hai pensato? 17 minuti!”
Lo spot
Per iniziare Simone ripercorre la mano in cui ha costretto l’avversaria a una decisione da dentro o fuori:
“Il day3 del torneo è stata una agonia incredibile, l’unica luce è arrivata in questo spot in cui lei ha tankato 17 minuti. A bui 30k-60k giocava con 900k di stack e da big blind ha chiamato la mia apertura da bottone, io avevo circa un milione e due e AQ. Flop K-9-4 rainbow con una fiori, ho bettato 90k su pot di 300k, lei ha chiamato. Turn 2, check to check. River J che chiudeva un eventuale flush, lei con 700k ha checkato, io sono andato all-in”.
Il dialogo durante la tankata
Simone prosegue: “Lei ha cominciato a pensare, parlava tantissimo, ha cominciato a dire ‘ma secondo me sei bianco, cosa puoi avere, ho questa convinzione, quando ho questa convinzione di solito chiamo…’ e mi guardava per vedere come reagivo.”
Dal canto suo ‘spera’ ha cercato di mantenersi impassibile: “Ogni tanto mi giravo a guardarla ma alle sue domande non ho mai risposto. Tendenzialmente stavo fisso a guardare il tavolo e ogni tanto mi giravo verso di lei – dice.
Intanto, a voce alta, Cecilia continuava a barcamenarsi tra il pensiero dell’ avversario in bianco e la preoccupazione di uscire per un herocall sbagliato:
“Diceva ‘eh ma fa brutto uscire dall’IPO in questo modo, a bluffcatchare. Se poi giri A-4 mi sento male. Ma secondo me sei bianco’ e continuava a guardarmi”
Alla fine Cecilia ha deciso di foldare e Simone ha tirato un sospiro di sollievo.
Perché nessuno ha chiamato il tempo?
La durata da record della mano non sarebbe stata possibile, ovviamente, se qualcuno avesse chiamato il tempo.
Simone dice di non averlo fatto non tanto perché era in bluff, ma soprattutto per il pensiero che Cecilia avrebbe potuto reagire male:
“Il fatto che nessuno al tavolo abbia chiamato il time è una cosa stranissima. Io non l’ho chiamato un po’ perché ero in bluff ma soprattutto perché credevo che avrebbe potuta prenderla sul personale. Altre volte mi è capitato di chiamare il tempo essendo in bluff, per esempio nel secondo IPO che ho vinto durante il testa a testa contro Miniucchi. Contro Cecilia invece ho preferito evitare, ma speravo che qualcun altro lo chiamasse, francamente”.
Invece niente, non è dato sapere se perché gli altri giocatori al tavolo pensassero di fare uno sgarbo a Cecilia, come successo a Speranza, o per quale altro motivo.
“Avevo questa convinzione che alla fine avrebbe foldato, però nel dubbio mi sono detto di starmene fermo. Alla fine ha foldato dicendo che aveva un quattro, probabilmente era un quattro brutto tipo 4-5s o 4-6s. Io ho mostrato l’asso ma lei ha continuato a chiedermi cosa avevo. Dopo 3 o 4 mani le ho detto che avevo A-Q con la Q di fiori, ma lei non ci credeva, mi diceva ‘dimmi la verità che sennò ci sto male’.”