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Quanto è probabile vincere ma essere giocatori perdenti?
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Non è raro vedere nel mondo del poker giocatori – per così dire – “non molto skillati” vincere comunque.
È normale, il poker si compone per una parte di abilità e per una parte di casualità, quindi anche un giocatore che ha appena scoperto le regole può trovarsi a chiudere la sua prima sessione con un profitto.
Ma quanto è probabile che un giocatore vincente nel medio, ma anche lungo, termine possa in realtà essere un giocatore perdente?
Il segreto risiede nel concetto di varianza. Abbiamo già visto in questo articolo come un giocatore vincente possa uscirne con le ossa rotte anche dopo molte migliaia di mani. Questa volta affronteremo il problema dall’altra angolazione.
Cosa incide sui risultati effettivi?
Giocando un po’ con il simulatore di varianza si nota come la probabilità di discostarsi dal proprio winrate atteso (più precisamente, osservato) dipende da due fattori principali: numero di mani giocate e deviazione standard.
Man mano che il numero di mani cresce, le simulazioni più divergenti si avvicinano al dato osservato, e minore è la deviazione standard (matematicamente la radice quadrata della varianza) minore sarà la differenza tra le varie possibilità e quella osservata.
Potremmo essere perdenti?
Quello che spesso non si considera, è che ognuna delle simulazioni osservate potrebbe in realtà essere il nostro winrate atteso reale, e che stiamo vivendo una variazione da esso. Potremmo essere giocatori perdenti nel lungo termine, ma vincenti nel campione di mani osservato.
In altre parole guardate questo grafico: se in 100.000 mani vinciamo 5 bb/100, c’è il 4% di possibilità che le prossime 100.000 mani siano in perdita. Ma anche che potremmo essere giocatori da -3 bb/100 che hanno avuto le 100.000 mani più “fortunate” possibile, e la linea marrone sia il nostro winrate atteso reale.
Attenzione soprattutto quando il winrate osservato è più basso e/o quando la deviazione standard osservata si alza. In questo esempio dove hero vince 3 bb/100 con una deviazione standard di 110 c’è il 20% di possibilità di uscire perdenti in 100.000 mani, o in altre parole il 20% di possibilità di essere giocatori perdenti che hanno avuto un periodo positivo.
Il problema con dati simili, è che anche alzando il numero di mani a 500.000 rimane un buon 3% di casi in cui potremmo non essere giocatori vincenti, e va da sé che se si vince di meno o giochiamo con una deviazione standard più alta, questa percentuale aumenterà.
Bisogna puntare sempre a migliorare
Insomma, il proprio winrate osservato vale poco, almeno come parametro per l’abilità, a meno che questo non sia molto alto su un grande numero di mani.
Qual è il segreto? Continuare a migliorare e giocare, per alzare entrambi i valori finché il rischio di essere in realtà giocatori perdenti sia prossimo allo zero.
Infatti se con un winrate di 3 bb100 possiamo avere il 17% di possibilità di essere perdenti in 100.000 mani, vincendo 2 bb/100 in più ridurremo questo rischio a 5,7%, e con 10 bb/100 addirittura a 0,08%. Se un giocatore su 4 di quelli che vincono 2 bb/100 è in realtà perdente, di quelli che ne vincono 10 ce n’è solo uno su 10.000.
Per questo motivo è importante continuare a migliorare il proprio gioco, anche da vincenti. Non abbiamo modo di conoscere il dato reale di quanto profitto possiamo fare ai tavoli, ma cercare sempre di massimizzare questo valore è il nostro unico obiettivo.