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Alec Torelli: nel poker e nella vita, ti vengono distribuite mani buone e cattive, ma alla fine conta solo come le giochi
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Sul sito quora.com, dove vengono inviate domande in cerca di risposta dalla community, cinque anni fa è comparsa una domanda per così dire filosofica relativa al poker, ed è intervenuto tra i commenti Alec Torelli.
In che modo il poker è simile alla vita?
Alec si è dilungato nella risposta, regalando a tutti noi fan delle due carte un piccolo spiraglio nella sua visione del poker e del mondo in generale.
Alec Torelli
Torelli risponde sotto forma di elenco puntato facendo una serie di paralleli tra poker e vita, con la premessa di considerarli entrambi dei giochi.
- La risposta sembra sempre ovvia quando puoi vedere le carte
- È facile commentare, è molto più difficile quando sei tu che affronti una decisione dura
- Siamo veloci a giudicare e lenti a dimenticare
- La vera personalità delle persone emerge quando perdono
- Tutti giocano bene quando stanno vincendo
- Ogni volta che logica e intuito vanno in conflitto, dovresti credere al tuo istinto
- Le cose di cui ti penti di più sono le situazioni in cui hai avuto troppa paura di fare ciò che sai che avresti dovuto fare
- È raro pentirsi delle cose fatte, solo delle cose che non hai fatto
- Pochi sono lì per giocare davvero, la maggior parte vuole solo divertirsi
- La chiave del successo è vedere il mondo dalla prospettiva delle altre persone
- Ripensandoci potevi sapere se la situazione era favorevole molto prima di quanto pensassi
- Viene speso troppo nelle brutte mani. Sempre meglio tagliare le perdite
- I più preferiscono avere meno in cambio di una sicurezza
- A nessuno piace perdere
- Pochi giocano per i soldi
- I soldi non sono l’obiettivo finale, ma il risultato di aver fatto bene il tuo lavoro
- Il gioco non è sempre giusto
- A differenza di Verme di Rounders, le donne, almeno quelle buone, non sono la rake
- I migliori competono solo con se stessi
- Sembra facile in superficie
- Serve un minuto per imparare, una vita per padroneggiare
- Non ci sono due mani uguali
- Fai sempre meglio quando ti metti nei panni delle altre persone
- Ti vengono distribuite mani buone e cattive, ma alla fine conta solo come le giochi
- C’è molta fortuna nel diventare famosi
- I più conosciuti non sono sempre i più talentuosi
- Tendiamo all’overthinking
- Conoscere la decisione giusta e prenderla sono due cose molto diverse
- Tutti pensano di sapere cosa stanno facendo, ma sono pochi quelli che lo sanno davvero
- La maggioranza non aspira al top
- Ci sono momenti di splendore, ma per lo più è grindare
- Non è divertente se non giochi al tuo meglio
- I migliori giocatori non sempre vincono
- L’elemento sconosciuto mantiene il gioco divertente
- La noia comincia dove finisce l’apprendimento
- I migliori lo fanno sembrare facile
- Per quanto provi a pianificare, non sai mai cosa può succedere
- Le cose cambiano al giro di una carta. Apprezza ciò che hai finché ce l’hai, domani potrebbe andarsene
- Non è mai facile andarsene
- Pensi più chiaramente quando non sei nella mischia
- È più facile dare consigli che giocare
- A volte le mani che sembrano più belle sono deludenti
- A volte si vince di più nei posti più inaspettati
- Alla fine farai più soldi dalle migliori mani di partenza
- Se ti distrai anche per un secondo, potresti perdere un’opportunità o potrebbe costarti una fortuna
- Il tempo è denaro. Dovresti barattare il “poi” con il “prima”
- È meglio essere quello che punta
- È difficile foldare
- Il miglior consiglio è pensare alla prossima mano
- È saggio imparare dagli errori, ma non si guadagna nulla a vivere nel passato
- Sii sempre un passo avanti nella competizione
- Il gioco è sulle persone
- La tua reputazione è tutto ciò che hai
- Qualunque cosa ti dia noia adesso, non importerà fra un anno. Probabilmente nemmeno fra una settimana.
- Chi conosci è più importante di cosa conosci
- Quando tutto sarà fatto e chiuso, desidererai di aver giocato di più