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Strategia

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il 20 Ago 2021

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Come e perché 3bettare preflop con mani marginali

Come e perché 3bettare preflop con mani marginali

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A meno che non abbiate già familiarità con questo concetto, vi sarà capitato di vedere in televisione o su internet qualche professional poker player 3-bettare preflop con mani come A4 o 97 e non capire bene il perché.

In fondo un rilancio vuole rappresentare forza, quindi perché andarsi a impelagare con una mano dalle basse probabilità di vittoria?

Ci sono diverse ragioni che spiegano questo perché, e anche dei dettagli da considerare sulla scelta delle “migliori” trash hands da giocare in maniera aggressiva.

Perché 3-bettare con mani mediocri

La risposta più semplice è: per bluff. I range di apertura dell’original raiser solitamente saranno divisi tra mani che rilanciano per foldare a un re-raise e mani che rilanciano per continuare nel colpo.

Quando tribettiamo con mani non proprio belle stiamo prendendo di mira la prima fetta di questo range, vogliamo che l’avversario foldi e vincere la dead money.

Ovviamente dobbiamo dosare con cautela il numero di mani che vogliamo rilanciare in bluff, altrimenti il nostro avversario si adatterà e comincerà a difendere più spesso i suoi raise.

Il rovescio della medaglia, per lui, è che chiamando più spesso le nostre 3-bet finirà più spesso a giocare pot grossi anche contro le nostre mani di valore. Un altro motivo molto importante di questa strategia è infatti il bilanciamento del nostro range di 3-bet per provare a massimizzare sia la fold equity che le vincite con le mani buone. Una bella gatta da pelare per i nostri avversari!

Un ultimo buon motivo è che giocando più mani mediocri aumenteremo il numero di board che il nostro range può hittare. Per estremizzare, se rilanciassimo solo con monster hands troveremo pochi aiuti da un board come 9-8-6.

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Come applicare questa strategia

Il primo importante punto è di fare attenzione al contesto: il nostro avversario non folda mai? Dovremo preferire un range più merged e meno polarizzato. Siamo fuori posizione? Sarà meglio contenere i bluff perché rischiamo troppi call. Il nostro avversario ha un range di open raise basso? Segnale di pericolo, lasciamo perdere.

Detto ciò è bene rendersi conto che quasi sempre dovremo avere una certa percentuale di raise in bluff, più grande o più piccola a seconda della situazione, ma avere solo mani di valore ci rende eccessivamente face-up.

Una volta calcolata la frequenza di bluff che dovremo avere, avremo bisogno di scegliere quali mani rilanciare per bluff. Avere sempre un po’ di equity e seguire le regole per la sua realizzazione è un’ottima base di partenza.

Quindi privilegiamo mani suited, che nel peggiore dei casi potranno chiudere più facilmente un colore che ci porterà in vantaggio, possibilmente connector o gap connector per lo stesso motivo, e se possiamo avere dei blocker contro il range di valore del nostro avversario ancora meglio.

Le mani più adatte a questi fini sono gli assi suited a partire da A-5 scendendo fino ad A-2: blockerano le combo di A-A e A-K del nostro avversario, possono chiudere colore nut e a volte scala.

Per motivi di mixing e balancing, mani come 7-6, 8-6, 9-7 suited vanno altrettanto bene. Non blockereranno le monster hands avversarie, ma ci permetteranno di rappresentare più forza su board medi, tra doppie coppie, scale e draw vari.

 

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