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Strategia

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il 10 Set 2021

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Massa o winrate: come cambia la strategia nei diversi livelli

Massa o winrate: come cambia la strategia nei diversi livelli

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L’ispirazione per questo articolo arriva da un tweet di Nick Howard, pro player newyorchese e fondatore della poker school Poker Detox.

Nel suo cinguettio, Nick osserva come la strategia prioritaria cambi tra low stakes e high stakes: da una parte la cosa più importante è massimizzare il winrate, dall’altra giocare molto e selezionare bene le partite.

“Giocatori Low Stakes:

Non hai bisogno di volume, hai bisogno di un winrate più alto. 

Giocatori High Stakes:

Non hai bisogno di più winrate, hai bisogno di fare più volume e scegliere meglio le tue partite. 

La strategia cambia nelle diverse fasi della carriera.” 

È una riflessione che giunge nuova, ma pensandoci su ha senso, soprattutto nell’ottica degli obiettivi che hanno i diversi tipi di giocatore di poker.

Low stakes player: perché il winrate?

Il punto focale è capire quale sia l’obiettivo finale di un giocatore low stakes: sicuramente non gioca per guadagno, troppo basso in relazione allo sforzo. Quello che vuole è arrivare a un punto che consenta di giocare per guadagnare, e per farlo dovrà scalare i livelli.

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Per scalare i livelli però dovrà necessariamente vincere al livello in cui si trova e migliorare per vincere a quello successivo, e l’unico modo di farlo è perfezionare le proprie skill e aumentare il winrate.

La table selection ha sempre la sua importanza, ma considerando quanto sono ampi i field low stakes, non è sempre facile trovare il tavolo adatto a noi. Inoltre dobbiamo imparare a gestire anche gli avversari che ci mettono più in difficoltà per avere più certezze di vantaggio contro gli avversari del livello successivo.

High stakes player: perché massa e selection?

Se pensiamo invece ai giocatori dei livelli più alti il discorso cambia: se si è arrivati fino a lì, ci si augura, le vostre skill sono già a livelli altissimi, e il fine non è più quello di continuare a salire ma di portare soldi in cassa.

Ovviamente questo non significa che non ci sia più stimolo o motivo per crescere, migliorare e puntare ad orizzonti ancora più elevati, anzi per restare in vetta continuare a migliorare costantemente è un requisito necessario.

Il punto è che, a parità di sforzo, il miglioramento rispetto al resto del field sarà davvero marginale, e se vogliamo massimizzare i guadagni dovremo considerare altri aspetti.

Riuscire a giocare molte mani diventa indispensabile, soprattutto considerando che c’è molta meno action (alcuni pro raccontano di aver dormito sul portatile acceso pronti a svegliarsi se avessero trovato qualche avversario).

Pensando che il field sarà mediamente molto più difficile da affrontare, salirà il valore della legge fondamentale del poker: “Se sei il 10° giocatore più forte del mondo ma giochi sempre contro i 9 più bravi di te, sarai un giocatore perdente.”

Giocare il più possibile contro gli avversari su cui sappiamo di avere un’edge sarà la chiave per aumentare i guadagni, ed evitare i tavoli più difficili diminuirà le nostre perdite.

A quel punto massimizzare questi aspetti sarà più facile e più remunerativo che aumentare il nostro winrate.

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