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il 10 Set 2021

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Intervista a Matteo Sarais, vincitore IPO Liechtenstein

Intervista a Matteo Sarais, vincitore IPO Liechtenstein

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Un torneo sul velluto grazie a una aggressione portata all’estremo.

Dopo la vittoria dell’IPO Liechtenstein, Matteo Sarais ci ha raccontato la gioia del primo sigillo in carriera a un importante torneo live.

Il ventisettenne, che attualmente comanda la classifica italiana dei tornei online 2021 con il nickname ‘sgrillex’, in Liechtenstein ha incassato una prima moneta di 113 mila franchi svizzeri (al cambio odierno qualcosa come 104 mila euro) ma è convinto che le sue abitudini pokeristiche non cambieranno più di tanto, se non per una cosa. Ecco la nostra chiacchierata telefonica.

 

Il torneo giorno per giorno

Matteo racconta così l’andamento del torneo:

“Il primo Day1 stava andando abbastanza bene ma a mezz’ora dalla fine sono uscito JJ<AK. Apro, oppo pusha 25bb e col fatto che c’era un altro day1 ho preferito chiamare ma sono uscito in coinflip. Il giorno dopo sono rientrato per il Day1 turbo e lì è stato tutta un’altra roba, ho trovato un signore marocchino veramente simpatico cui ho piazzato un bluff della madonna e lì sono salito parecchio… Io con A-7 tribetto la sua apertura da middle position, foldano tutti, lui chiama e chiama anche la mia cbet di 2/3 pot su flop 7-8-J. Turn Q e sparo la seconda a mezzo pot, lui chiama ancora. River 2 pusho, lui tanka un casino, diceva che gliela stavo combinando… Alla fine folda e mi fa vedere il J, io ho mostrato A7 e lui è un po’ impazzito.”

Il prosieguo per Matteo è filato in modo più lineare:

“Al Day2 mi hanno scoppiato gli assi coi kappa ma sono rimasto con 60bb, da professionista sono abituato a colpi simili e sono rimasto tranquillo. Al day3 ho avuto un colpo di fortuna, mi son trovato in allin con AQ vs AK per la tournament life e ho trovato una donna sul board. Una volta che ho vinto questo colpo sono salito tanto e da lì in poi non c’è più stata storia: ho iniziato a martellare come un pazzo e mi è sempre andata bene, ho trovato avversari che non si intestardivano, tanti volevano solo arrivare al final table, avevo visto come giocavano… Magari mi volevano tribettare ma sapevano che potevo fourbettare con qualsiasi mano per mettere pressione quindi quando mi tribettavano gli davo sempre credito.”

 

Il tavolo finale

Anche il tavolo finale di Sarais è stato tutto in discesa. Del resto, se il buongiorno si vede dal mattino…

“Al tavolo finale sono arrivato da chipleader e già alla seconda mano ho vinto un coinflip AK>QQ. Poi ho iniziato a fare tanti piatti uncontested sempre aprendo. Ho continuato a martellare il tavolo, forse c’è stata una leggera discesa verso i 3-4 left ma non è che ci sono stati molti problemi. Degli avversari non mi intimoriva nessuno in particolare, anche se c’era qualcuno che reputavo in grado di potermi dare fastidio non aveva lo stack per poterlo fare”.

Sugli avversari del tavolo finale, Matteo fa un nome in particolare:

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“Colavita, il ragazzo che è arrivato quinto o sesto, a mio avviso era un po’ più skillato degli altri ma ha fatto l’errore di volermi aggredire. Aveva notato che aprivo spesso e quando ha iniziato a tribettarmi o mi appoggiavo per giocare in posizione o lo fourbettavo. Lo avevo avuto al tavolo anche al Day3 e ci eravamo un po’ scannati”.

 

Field e Liechtenstein

Parlando di avversari non possiamo fare a meno di chiedere a Matteo del field di questo IPO Liechtenstein. Secondo il vincitore, in questa tappa c’era un afflato più internazionale del solito:

“In occasione dell’IPO San Marino dei ragazzi mi avevano dato il volantino di questa tappa e siccome in questo periodo ho tanta voglia di giocare live ho deciso di partire da Milano. Il torneo è stato veramente veramente bello perché a differenza di Campione, dove ci sono sempre i soliti signorotti italiani, c’era un field un po’ più variegato, con tanti stranieri, anche giovani, che sapevano quello che facevano. Da un punto di vista della difficoltò, a mio avviso questo IPO è stato molto più competitivo della media”.

Nei giorni del torneo Matteo ha stretto amicizia con lo staff, con cui poi si è trovato a festeggiare la vittoria:

“Ho conosciuto tante persone nuove, dopo aver vinto ci siamo fermati a bere qualche gin tonic al bar poi sono andato a letto perchè ero stanco morto. Avrò fumato mille sigarette e poi sono andato a dormire. Mi spiace non aver potuto fare una festa più bella ma ero davvero morto di stanchezza, la farò coi miei amici a Milano”.

 

I sogni di braccialetto

Adesso che il big shot live è arrivato, per Matteo resta solamente un sogno pokeristico nel cassetto:

“Diciamo che il mio sogno pokeristico in origine era di poter vivere con questo gioco, che è la mia più grande passione già da quando avevo 15 anni e non potendo giocare seguivo mio fratello più grande ai tavoli. Considera che in generale tutti i giochi di carte mi fanno impazzire, che sia scala 40, briscola o ‘Magic’. Con il poker ho pensato che ci potesse essere il modo di arrivare a livelli un po’ alti per togliermi qualche sfizio. Il lusso mi ha sempre attirato”.

Le attenzioni del ventisettenne sono ora tutte rivolte in una direzione precisa:

“Voglio un bracciale alle World Series Of Poker! Purtroppo questa edizione autunnale presenta delle difficoltà non indifferenti vista la situazione pandemica, ma se anche non riuscirò ad andare a Las Vegas quest’anno per giocare le WSOP sicuramente lo farò l’anno prossimo. A dicembre sarò a Rozvadov per giocare il Main Event delle WSOP Europe, in quei giorni sarà anche il mio compleanno. L’intenzione è usare questa vincita per essere un po’ più assiduo di prima con gli appuntamenti live. Per il resto continuerò a grindare online con ancora più determinazione e tranquillità: si sa che quando il bankroll ti permette di giocare sereno puoi esprimere il meglio.”

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