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il 6 Nov 2021

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Marco Bognanni esclusivo: le emozioni uniche alle WSOP, il presente tra poker e Bitcoin

Marco Bognanni esclusivo: le emozioni uniche alle WSOP, il presente tra poker e Bitcoin

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Ora che le WSOP 2021 sono in corso, nella memoria storica dell’Italia del poker riaffiorano alla mente molti ricordi. Dagli otto braccialetti azzurri al secondo posto di Dario Sammartino al Main Event, passando per il braccialetto mancato per un pelo da Marco Bognanni al Deepstack nel 2019, durante l’ultima edizione live delle World Series Of Poker.

A un anno e mezzo di distanza da quell’incredibile cavalcata, abbiamo ricontattato “Magic Box”, sparito da un po’ di tempo dalle nostre pagine, e in questa intervista capirete anche perché.

Partendo dal presente di Bognanni, fino ai vividi ricordi di quel giorno magico, ecco l’intervista a Marco Bognanni:

Dopo il 2019 meno poker e più Bitcoin

Ciao Marco, è da un po’ che non ti si vede su ItaliaPokerClub. Stai ancora giocando a poker?

“Tuttora gioco, non come giocavo due anni fa, cioè non come prima dell’evento che ho quasi vinto a Las Vegas. Lì giocavo tanto, cinque giorni a settimana, 8-12 ore al giorno, 60 tornei a sera.

Adesso molto meno, gioco la domenica e i lunedì, qualche giovedì, ma è possibile che per un paio di settimane non giochi e poi per le series giochi costantemente, ma sicuramente non più come prima.

Ora il mio tempo è 80% Bitcoin, collaboro con Swag, e 20% poker, è questa la verità.”

Quindi ora è diventato più un passatempo che una vera e propria carriera come era prima? 

“Per considerarla carriera secondo me bisogna giocare davvero tanto. Per considerarlo il tuo lavoro, dare il meglio e poter avere un buon risultato è il lungo periodo che conta. Adesso non sto giocando quanto si dovrebbe per avere un riscontro dai numeri, quindi è più altalenante la situazione. Poi forse sono fortunato lo stesso e tengo un buon ROI ugualmente.

Il fatto è che mi rendo conto di questo, ma per dirla in maniera palese, ho sempre guadagnato tanto ogni anno con i soli tornei online, poi con la vincita a Las Vegas mi sono potuto prendere un po’ più di tempo tranquillo, senza aver bisogno di giocare

È da quel momento, nel luglio 2019, che ho scoperto il mondo crypto. Bitcoin mi ha fatto rivoluzionare la mia idea di ‘soldi’ e mi ha permesso di poter allentare la pressione con le sessioni online di poker; ho provato su me stesso che con Swag e Bitcoin si può guadagnare molto di più di un ottimo anno col poker online.”

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Marco Bognanni e le WSOP 2021

Anche se non sei più un poker player a tempo pieno, parteciperai alle World Series Of Poker?

“Per le WSOP ho già prenotato tutto il periodo, bisogna vedere come si farà ad andare in USA senza problemi (l’intervista risale a prima delle ultime politiche sul turismo negli Stati Uniti).

Quanto a tornei cercherò di prendermela tranquilla, per come sono fatto io tutto quello che parte lo vorrei giocare. Vorrei fare tutti i tornei di Hold’Em da $500 a $5.000 delle WSOP, poi a volte ci sono tornei al Wynn, Planet Hollywood, Venetian, e proverò a incastrare la cosa migliore. Per esempio il $5.000 delle WSOP non è facile, arrivi in fondo e ci sono solo draghi. Se riesco a cambiare con un $3.000 del Venetian lo faccio.

Quest’anno giocherò comunque più rilassato. Bitcoin mi ha portato una tranquillità incredibile. Appena tornato da Las Vegas ho ristrutturato casa e i lavori son sempre un po’ costosi, ma comunque grazie a BTC ho più soldi di quanti ne avessi prima di cominciare i lavori. Non è folle?! (ride)

Con il poker non ho mai vinto così tanti soldi perché in qualche modo gran parte di quello che vincevo lo spendevo. In maniera oculata si, ma lo facevo. Non ho mai potuto realmente pensare a distaccarmi dal poker per prendere altre strade, sia perché la passione per il poker era più forte, sia perché non ho mai fatto quella vincita da mezzo milione in “one shot” che altri amici invece hanno fatto, e quindi non ho mai avuto tanti soldi contemporaneamente per pensarci. Invece quest’anno grazie a Bitcoin si è ribaltata la situazione, potrò giocare serenissimo.”

Il ricordo del secondo posto alle WSOP 2019

Hai un conto in sospeso con le WSOP: un braccialetto mancato proprio all’ultima mano. Dopo tutto questo tempo quali sono i tuoi ricordi di quel runnerup?

“Proprio poco tempo fa ho visto su Facebook i ricordi di quel giorno. È strano, perché da una parte pensi che potrebbe non ricapitare mai quell’opportunità, dall’altra parte ti rimane una sensazione che penso di non aver mai provato in vita mia.

Un’emozione che non ho mai provato da nessun’altra parte, in nessun’altra cosa della mia vita così forte, così intensa, così a lungo.

Il tavolo finale è durato a lungo, poi lo avevano interrotto a 6 left per la pausa cena. Tutti quei momenti li vivevo come se fossi ‘freezato’. Dall’esterno mi dicevano che sembravo tranquillissimo. Io avevo il fuoco dentro in realtà.

Vorrei riprovare la sensazione ma solo per quanta energia ti dà, per quanto erano meravigliosi quei momenti. Poi chiaro, se riuscissi a vincere sarebbe anche meglio. Ma live nei tavoli finali importanti ho sempre avuto una run particolare, ho fatto primo solo in tornei di m***a [ride]. Ma la pazienza e la perseveranza sono le mie due armi, perciò ogni anno ci riproverò!”

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