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Niente Bluff e tanti Check Raise: le due strategie vincenti nei Micro Stakes
Uno degli aspetti più interessanti del poker online, concerne il vasto mondo dei micro stakes. Rappresentano il primo step nella disciplina e per molti giocatori è una sorta di battesimo. Ma accanto a tanti neofiti o players occasionali, ci sono anche molti giocatori che decidono di iniziare la loro scalata nel mondo del poker, proprio partendo dai limiti più bassi.
Per affrontare i micro stakes del poker online ci sono almeno due aspetti che sembrano poter far la differenza nel lungo periodo. Il primo consiste nel ricorrere il meno possibile all’utilizzo del bluff. L’altro, concerne nello sfruttare con maggior frequenza il check/raise quando hittiamo top pair.
Due consigli molto utili e che cercheremo di spiegare in maniera più approfondita. Vediamo come vanno affrontati i micro-stakes.
Bluffare è bello, ma non con quei field
Il Bluff è un’arte ed è pure l’anima del poker. Ovviamente ci sono dei momenti in cui conviene tentare il bluff e altri in cui è meglio riporre l’ascia di guerra. Nei micro stakes, questa seconda affermazione, dovrebbe essere uno dei mantra da parte dei giocatori che vogliono provare a scalare livelli.
Solitamente nei micro stakes, il field è composto soprattutto da novizi, amatori e palyers occasionali. Ovvero una tipologia di giocatori che spesso risultano non bluffabili. Giocano esclusivamente con le proprie carte, non considerano il range o la mano possibile del rivale, amano vedere flop e anche un remoto progetto diventa un motivo più che valido per non mollare la mano.
Indi per cui, contro di essi, conviene presentarsi allo showdown con un mano o un punto forte, onde evitare brutte sorprese. Questo non significa abolire totalmente il bluff, ma usarlo con la dovuta cautela e contro quei players che sembrano essere in grado di passare la loro mano.
Proprio per le caratteristiche che vi abbiamo elencato in precedenza da parte di questi players, conviene attendere il momento ideale per farsi pagare e far chips. Considerando che giocano esclusivamente con le carte che hanno in mano, prima o poi commetteranno l’errore a nostro favore.
L’Arte del Check/Raise
Field variegato nei micro stakes. Fra giocatori che non mollano l’osso e altri che si innamorano di tutto ciò che scende sul board. Come fare per batterli? E’ una domanda che spesso frulla nella testa di coloro che hanno un approccio più “serio” al gioco. Fra le varie opzioni, resta sempre affascinante il check/raise. Specie quando hittiamo la top pair al flop.
Va benissimo anche con punti ben più importanti (doppie, set, scala etc), ma non abbiate paura di utilizzarlo anche in presenza della sola top pair. Soprattutto se vi scontrate con un giocatore che fa dello stile “Maniac-Aggressive” la sua qualità migliore.
Contro questa tipo di giocatore, dovete solo bussare se avete hittato top pair fuori posizione e attende la quasi certa puntata del rivale. A quel punto mettete in campo il raise e state certi che nella maggior parte dei casi porterete a casa il piatto già al flop.
Nel caso questo non succeda, è importante sempre aver un piano per il post flop. Lo stesso piano che in molti casi non hanno i players che vi chiamano, essendo più impegnati nella ricerca di progetti o altro. Dunque in caso di call al vostro check/raise, nessuna paura.
Gli aggressive-maniac fanno molta fatica a foldare anche su un check/raise possibili progetti di scala o colore. Figuriamoci se hanno in mano una coppia inferiore alla vostra o addirittura la stessa vostra top pair, ma con kicker peggiore. Se continuerete ad essere aggressivi raccoglierete frutti importanti al termine della mano e anche nel lungo periodo.