Quando il poker può essere molto più di un semplice Hobby: 3 punti chiave

Per gran parte dei giocatori, il poker è soltanto un hobby. Lavoro, famiglia, studio, amici, per molti il poker è un bel passatempo. Nessun obiettivo di grande importanza, se non quello di divertirsi e vincere se c’è possibilità.

Eppure, anche trattandolo come un hobby, il poker può trasformarsi in una attività interessante, ma solo a determinate condizioni. Ricordatevi sempre che solo una piccola percentuale del field è vincente e per arrivare a questo status occorrono comunque  studio, talento e passione.

Che sia tre volte a settimana, 5 volte in un mese o 20 volte l’anno, se adottate le giuste contromisure, il poker può regalarvi delle soddisfazioni.

Certo uno studio e una preparazione minima alle spalle servono. Una volta limato questo aspetto basilare, vi consigliamo di seguire queste tre mosse per migliorare ulteriormente e fare un bel salto di qualità. Vediamo quali sono e cosa dobbiamo fare.

Strategia solida nel pre-flop

Lo ripeteremo alla noia. La selezione delle mani diventa decisiva. Se giochiamo il 100% delle mani saremo destinati alla sconfitta. Sempre e comunque. Una selezione razionale della mani da giocare invece, permette di schivare pericoli ed ostacoli. Non che questi siano assenti, ma tra aprire con A-K e 10-3 c’è una bella differenza.

Serve dunque una strategia chiara, solida e duratura nel tempo che possa aiutare nella selezione delle mani e che possa diventare una cosa anche automatica. Poi ovviamente ci sono situazioni particolari, dove stack o rivali, possono far allargare il nostro range. Ma la linea guida deve essere sempre la stessa.

Scegliere mani solide con cui giocare, aiuta poi ad affrontare meglio il post flop e quei board dove pur non hittando, possiamo crearci le condizioni per strappare il piatto. Insomma con la selezione delle mani possiamo evitare una montagna di guai, facendo il primo passo verso un hobby che può diventare interessante.

La cura del bankroll

Anche chi gioca per divertimento dovrebbe sempre aver cura del proprio portafoglio. Se giocate al di sopra delle vostre possibilità, anche solo cinque volte l’anno, potete andare in grossa difficoltà. Questa cosa è da evitare. Di conseguenza, il concetto di bankroll riguarda tutti: professionisti e non.

Il Bankroll management non consiste solo nel mettere a rischio una percentuale minima del vostro budget per il poker, ma anche nella scelta di tornei o tavoli cash alla portata delle nostre tasche,

La Table selection diventa vitale e implica anche una serie di fattori. Ad esempio scegliere un tavolo cash game pieno di squali può rappresentare non una passeggiata di salute.

Sempre ad un tavolo cash game, ci saranno giocatori su cui potremo bluffare e altri con il quale il bluff è sconsigliabile. Bisogna quindi evitare di farlo di continuo su questi tipi di players, perché alla lunga sarà un danno economico non da poco. Questi sono tanti piccoli e grandi accorgimenti per difendere il nostro bottino. E’ il secondo passo per trasformare un hobby in qualcosa di più redditizio.

Variare il proprio gioco

Ogni giocatore ha uno stile di gioco personale. Chi più aperto, chi più chiuso e chi più votato a mixare questi due aspetti. Il vero giocatore però è quello che pur non cambiando la sua natura, riesce ad adattarsi a quello che succede al tavolo e allo stile di gioco dei rivali.

Non significa cambiare le proprie idee, ma saper comprendere quando il proprio stile può fare la differenza e quando invece è più consigliabile uscire dalla propria confident zone di gioco e approcciarsi agli eventi che stanno cambiando il tipo di gioco in quel momento. E’ il terzo e decisivo passo verso la redditività del poker come hobby.