Pokerstars Championship Main Event 2017: un Panka efficace contro i due assi

Il momento più gratificante, nelle partite di Texas Hold’em, è quello costituito dalla sensazione di spillare due assi preflop: ogni giocatore saprà di essere protagonista, di lì a poco, di una mano importante.

Che poi, non è sempre detto che la gestione dei “rockets” sia semplice: come in effetti vedremo in questa mano.

Due assi non scontati

E’ il 16 dicembre 2017, e siamo a Praga dove si sta disputando il torneo € 5,300 No Limit Hold’em – Pokerstars Championship Main Event. Questa manifestazione ha richiamato ben 855 giocatori, a formare un colossale payout.

In questa mano, siamo a 102 players left, già abbondantemente a premio, ma per i premi importanti occorrono ancora altre eliminazioni .

In questa mano, i bui sono 2.000/4.000. Da UTG apre il gioco il noto polacco Dominik  Panka a 11.000 (con uno stack di 292.000) con K Q e foldano tutti sino al bottone, dove siede la pro olandese Fatima de Melo, che con uno stack di 538.000 spilla A A e opta per il solo call.

Si va al flop:

Q Q 4

Panka bet 12.000, call della de Melo.

Turn:

2

Panka bet 30.000, ancora call.

River:

K

Panka check, De Melo bet 50.000 . Panka raise all-in. Dopo ben 11 minuti di riflessioni, la de Melo chiama!

E’ evidente che la De Melo, al river, sia convinta di avere la mano migliore, puntando per valore dopo il check di Panka.

Ma una volta ricevuto il check-raise allin, secondo voi, su che mano mette il polacco? Che range gli attribuisce? Quante sono le mani che, con quell’azione, vengono battute da due assi? Perchè si convince a chiamare nonostante foldando non vada ad accusare una perdita considerevole nei confronti dello stack che possiede?

E’ evidente che una 3bet preflop, a carte viste, sarebbe stata l’azione migliore. Ma supponendo di fare come lei, dal flop in poi ha gestito bene il colpo?

Voi, al posto suo, avreste chiamato comunque dopo quella azione?