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L’identikit dei giocatori High Roller secondo Adrian Mateos
Come cambiano le caratteristiche dei giocatori di poker all’aumentare dei buy-in?
Sappiamo che negli ultimi anni la scena High Roller è cresciuta e con essa tutto il carrozzone di specialisti al seguito.
Di solito giovani terribili dell’online, con qualche illuminante eccezione, per la loro capacità di analizzare matematicamente le situazioni ai tavoli verdi i giocatori dei tornei High Roller vengono spesso etichettati come dei robot.
Per Adrian Mateos non c’è niente di più falso…
Non dei robot
Durante la trasferta EPT di Praga il campione del mondo in carica al Super High Roller WSOP ha parlato coi colleghi di PokerNews:
“La maggior parte dei ragazzi della scena High Roller sono davvero bei tipi – ha detto Mateos – Qualcuno chiama i giocatori high roller robots, ma non è giusto perché in realtà non lo sono. Sono solo giocatori molto forti che studiano tanto, tutto qui”.
Per Mateos in realtà la caratteristica che accomuna tutti i giocatori di tornei High Roller è terra terra:
“Ogni giocatore che arriva a giocare gli High Roller è forte. Si allenano e studiano e giocano tanto, e il livello aumenta ogni anno. Gli stake salgono, e negli ultimi 3-4 anni abbiamo giocato limiti più alti ogni anno”.
Facce che cambiano
E’ proprio per questo continuo bisogno di studiare e di essere aggiornati con le nuove tendenze dei field che la scena high roller registra un continuo andirivieni di giocatori:
“Negli ultimi due anni abbiamo visto dei nuovi personaggi. Abbiamo giocato tanto online quindi ci sono nuovi giocatori che hanno vinto tanto online che sono arrivati sulla scena live. All’opposto, qualcuno che giocava due anni fa, e magari ha avuto un paio di brutte annate online, ha lasciato il gioco. E’ così che funziona l’economia del poker. Alcune facce cambiano, alcune facce restano”
Anche perché non è decisamente semplice prolungare la propria permanenza al top a lungo:
“Può essere davvero tosto. Se vuoi essere competitivo in questi tornei super high roller devi essere tra i 20 o 30 migliori giocatori del mondo. Solo una piccola percentuale di giocatori può vincere a questo livello, quindi è normale vedere facce che cambiano, visto che non possono vincere tutti. Per me è una sfida continuare a mantenere questo status ed essere un giocatore vincente.
Solo un lavoro
Anche se i giocatori high roller non sono dei robot, il loro approccio al poker deve essere giocoforza lucido e razionale. Per Mateos si tratta di fare bene il proprio lavoro:
“Devo essere responsabile. Provo a stare al top. Gioco tanto, studio tanto. Penso che sia l’unico modo per continuare a giocare i tornei high roller per un lungo periodo di tempo. Voglio sentire di essere bravo nel mio lavoro. E lo amo ancora. E’ questa la chiave. Non ho problemi a mettermici delle ore a testa bassa, che sia per studiare o per giocare, perché amo questo gioco. E amo le sfide”.