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Perché alle World Series Of Poker se la sono presa tutti con Chris Vogel…Tank!
Galeotto fu il Championship heads-up vinto Dan Smith, con Dario Sammartino splendido terzo.
La trasmissione in streaming della giornata conclusiva del torneo da 25 mila dollari ha fatto esplodere il caso.
Protagonista del tavolo televisivo già dalla semifinale, il tedesco Chris Vogelsang ha attirato una pioggia di critiche per i suoi tanking, ritenuti eccessivi pressoché alla unanimità.
A differenza di altri tornei WSOP con buy-in importanti, infatti, nel Championship heads-up non è previsto lo shot clock. Vogelsang non ha dunque infranto alcuna regola prendendosi tutto il tempo possibile prima di ogni decisione.
A richiamarlo a ritmi più sostenuti avrebbe potuto essere l’avversario Dan Smith, che però non ha mai richiesto l’intervento del clock. I tempi si sono dilatati al punto che via social, a gran voce, è stato chiesto alla organizzazione WSOP di introdurre lo shot clock già dalla prossima edizione del Championship Heads-Up.
La polemica social
A fare da detonatore alla polemica è stato un ‘cinguettio’ di Scott Seiver che subito ha ricevuto l’apprezzamento di tantissimi professionisti, a iniziare da Daniel Negreanu:
“Quello che sta facendo Vogelsang in questo (e in ogni) torneo è come minimo angleshooting (sfruttando i buchi del regolamento per un guadagno non etico) e ogni giocatore in ogni torneo si dovrebbe assicurare che il floor abbia un orologio personale su di lui dopo cinque secondi, che duri cinque secondi a sua volta”.
Tantissimi sono i tweet sui tank di Vogelsang. “Dan Smith dovrebbe chiamare il clock a ogni mano – ha scritto David Williams.
“Immagina di non chiamare il clock a ogni mano – ha scritto Ryan Riess. “Come fa a prendere edge da quello che sta facendo? – si chiede Will Jaffe.
“Resteremo in the tank fino a lunedì per onorare la finale raggiunta da Vogelsang – ha scherzato Matt Berkey durante il suo podcast.
Quasi tre minuti per una cbet con overpair
Oltre al cinguettio di Scott Seiver, a catalizzare i commenti social sui continui tanking di Vogelsang è stato un video postato da Johnnie ‘JohnnieVibes’ Moreno in cui si vede Vogelsang ‘in the tank’ con una coppia di jack su board 9-high.
.@BuffaloHanks is giving Vogelsang the business for his excessive tanking on @PokerGO. I’m here for it. pic.twitter.com/F5Qkxgi2Zn
— Johnnie VIBΞS (@JohnnieVibes) June 5, 2022
Nella didascalia del video il pro californiano scrive che anche il commentatore dello streaming PokerGo, Brant Hanks, si è lamentato in diretta dei tanking ‘incredibili’ di Vogelsang.
Il tweet è poi stato ripostato da numerosi poker pro tra cui Patrick Leonard, che ha chiesto quanto ha pensato Vogelsang in quella mano prima di dare azione.
“Due minuti e cinquanta dal momento in cui gli è arrivata la parola – gli ha risposto Vibes lapidario.
La spiegazione di Vogelsang
Nella intervista di rito al termine dell’heads-up perso contro Dan Smith, David Platt di PokerGo ha chiesto al tedesco dei suoi tanking.
Vogelsang li ha collegati a un suo tratto caratteriale: una eterna indecisione che gli rende le cose difficili anche nella normale vita di tutti i giorni:
“Dai miei ripetuti tanking probabilmente si può vedere una delle mie più grandi debolezze, ossia che sono sempre in qualche modo indeciso. Persino nella vita di tutti i giorni mi ritrovo a pensare un po’ più a lungo sulla decisione da prendere e quindi probabilmente questo mio tratto si è trasferito al tavolo da poker. Quando posso cerco di sforzarmi di giocare più veloce”.