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Come ha pensato Mustapha Kanit nella mano contro Joe Cada che lo ha eliminato dal 1.500$ 6-max WSOP
Processi di pensiero da numeri uno.
Nel blog della poker room di cui indossa la patch, Mustapha Kanit ha spiegato la mano che lo ha estromesso dal 1.500$ 6-max NLHE WSOP in 13° posizione.
A oggi è il miglior risultato raggiunto dall’azzurro in questa edizione WSOP. Ma vediamo subito la mano e come ha pensato Kanit.
La mano
Il final day del torneo è iniziato da 16 left e per Musta ci sono alcuni avversari piuttosto ostici, a iniziare da Joe Cada alla sua immediata sinistra.
La mano arriva a 13 left. Su blinds 50k-100k bottone apre x2, da small blind Kanit – con 31 bb di stack – tribetta a 750k, da big blind Joe Cada muove all-in per circa 40bb, folda bottone, Kanit snappa e si va a showdown.
Kanit: AK
Cada: A8
Il board 667J8 ribalta le percentuali del preflop. Musta player out, Cada sale. Lo statunitense chiuderà poi il torneo in 7° posizione.
Il TP di Musta
“Per cominciare il bottone rilancia a 200k e io sono su small blind. Mi cade bene, ho una buona read sui suoi betting pattern (schemi di puntata, ndr). Finora ha sempre rilanciato x3 o più quando aveva belle mani, mentre con mani speculative è andato in miniraise. E so che il giocatore su big blind, che poi è Joe Cada, ha notato anche lui questi dettagli.
Sono quindi su small blind con AKo, ho 3,1 milioni di chips, ossia 31 bb. Ho costruito lo stack senza showdown dopo aver cominciato la giornata con 1,9 milioni.
Decido di rilanciare a 750k, una size molto larga. Andare direttamente all-in è sicuramente +EV, ma è uno spot dove potrei anche avere l’intenzione di bluffare. Quindi mi piace avere AK nel mio range di 3bet in particolare con la lettura che ho del giocatore su bottone. Non mi aspetto molti call alla mia tribet. Il bottone ha 60bb, uno stack che può sconsigliare a Cada di fare delle mosse.
Ma penso anche che Joe può mettere in atto un gioco exploitativo sulla mia tribet, allargando molto il suo range di 4bet push con mani come KQ/KJ o AXs: in effetti potrei anche tribettare in bluff e foldare a un all-in, in particolare con la size che ho adottato. E Joe può credere che prendo pochi rischi perché mi aspetto che bottoni foldi spesso, quindi che giochi su di lui in modo exploitativo. Ma non era questo il caso…
Vi spiego: ho giocato sì exploitativo, ma proprio su Joe! Perché alla fine lui va all-in da big blind con A8, il bottone folda e io evidentemente gioco. Alla fine ho perso lo showdown, ma non è così grave. La cosa più importante è riuscire a connettersi a queste situazioni e ad adattarsi in tempo reale, a capire come ci percepiscono gli altri e ad agire di conseguenza per spingere all’errore il nostro avversario.
Alla fine si vince o si perde ma l’importante è la performance: è questa che ci permette di giocare al 100% la maggior parte delle volte.”