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Strategia

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il 4 Ott 2010

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Check Al Flop con Top Pair Top Kicker

Check Al Flop con Top Pair Top Kicker

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Guardando i professional players seduti ad i tavoli cash, non è affatto inusuale vedere il preflop raiser propendere per un check al flop con Top Pair Top Kicker. Questa giocata, che in un primo momento potrebbe sembrare un errore, in realtà è una giocata più che legittima.

Molti di voi si chiederanno: “perché non puntare con quella che probabilmente risulta essere la mano migliore?” Vediamo di rispondere ordinatamente a questa domanda iniziando da un esempio.

Ci troviamo in early position con oltre 100bb quando ci vengono serviti AK. Propendiamo ovviamente per un raise standard di 3bb ottenendo il call del Button, tutti gli altri foldano.

Il flop recita: K63

Ci ritroviamo dunque con TPTK, e quella che con buona probabilità è la mano migliore. Puntiamo o facciamo check?
Un torneista, piuttostochè un grinder di Sit & Go turbo non avrebbe dubbi, punterebbe deciso cercando di mettere quante più chips possibili nel piatto, e sperando che il punto regga, ma in questo caso siamo seduti ad un ring game, e con uno stack di circa 20 volte il piatto, e questo cambia radicalmente il problema.

La forza relativa della nostra mano non è più l’argomento principale, la nostra preoccupazione deve essere realizzare il maggior profitto possibile sul lungo tempo. Guadagnarsi 3bb quando il nostro avversario non ha una mano e rischiare di perdere tutto lo stack quando invece egli avrà chiuso un tris non ci farà fare molti soldi, quindi è necessario essere un po’ più cauti.

Come risponderete ad un raise sul flop con TPTK? Molti testi di cash affermano che sia meglio puntare con middle pair che con TPTK per una svariata serie di motivi, uno dei quali è la maggior facilità nel gettare la middle pair in caso di raise.

Giocare TPTK dopo un raise è forse una delle situazioni più difficili del THE, in quanto spesso butteremo via la best hand, spesso faremo call per trovarci costretti al fold sul turn, e spesso 3betteremo contro un set facendoci molto male.

Proviamo dunque a vedere come potremmo applicare a questa mano quelli che Harrigton definisce “gli obiettivi di una puntata”:

Costringere le mani più deboli a mettere chips nel piatto.

Questo potrebbe probabilmente accadere, almeno sul flop: qualcuno che abbia chiamato con una coppia compresa tra coppia di 6 e coppia di King sicuramente farebbe call ad una nostra puntata, così come tutti i King Queen, King Jack, e forse qualche asso.

Obbligare mani più forti a foldare.

Questo non accadrebbe mai. Le mani più forti sarebbero i pocket aces, le improbabili doppie coppie, ed i tris. Chiaramente nessuna di queste mani folderebbe ad una puntata.

Costringere i progetti a pagare.

L’unica mano a progetto su un board del genere è 45, che probabilmente rimarrebbe in gioco per un solo giro di puntate.

Prima conclusione: le argomentazioni per puntare sono ovvie, e sempre valide in quanto c’è un discreto numero di mani più deboli e dominate che potrebbero chiamare, anche se non ci sono mani più forti che folderebbero.

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Analizziamo adesso le ragioni per cui fare check.

Bilanciare.

Così come faremo spesso check quando il flop non ci ha aiutato, dovremo spesso fare check quando invece è stato benevolo, altrimenti diventeremmo facilmente leggibili ed i nostri check sarebbero facilmente etichettati come segno di debolezza.

Mano debole, piatto piccolo.

TPTK, è una mano buona, ma di fronte ad una nostra puntata sarà la prima mano su cui l’avversario polarizzerà il nostro range, e dunque raramente sarà disposto a regalarci soldi con una mano che non batta almeno TPTK.

Stabilità.

Molti giocatori sopravvalutano la pericolosità del regalare una carta gratuita, e questo ne è un esempio. Innanzitutto noi abbiamo 5 carte che potrebbero migliorare la nostra mano su turn, ed il nostro avversario ne ha solo 2 se è partito con una coppia inferiore, e 4 se fosse partito con una mano come A6, ma di quei 4, la metà sono praticamente nostri outs, in quanto se cadesse un asso per il nostro avversario sarebbe disastroso! Morale: se siamo in vantaggio, nel 90% dei casi lo saremo anche sul turn, se siamo invece siamo in svantaggio probabilmente non ci basterà il turn per migliorare. Dunque, dal momento che non abbiamo ragione nel voler costruire un grosso piatto con questa mano, puntare adesso non è molto differente dal fare check e puntare sulla prossima street.

Permettere miglioramenti alla mano avversaria.

Ipotizziamo che egli abbia chiamato con qualcosa come AQ – AJ – AT, probabilmente egli folderebbe ad una puntata sul flop. Facendo invece check ci regaliamo l’opportunità di portargli via altri soldi. Se sul turn cadessero un Asso, una Donna, un Jack, o un T, ed egli legasse dunque un punto, riusciremmo a farci pagare sia il Turn che il river.

Dissimulazione.

Giocando in maniera opposta la nostra mano potremmo guadagnare più in fretta qualche chips inducendo il nostro avversario a puntare in bluff. Egli potrebbe pensare che siamo spaventati dal King ed effettuare dunque una bet su cui noi ovviamente andremmo in raise, o semplicemente, come sopra detto, potremmo indurlo a pensare che una eventuale coppia che egli possa chiudere al turn sia buona per batterci.

Conclusioni.

Così come ci sono buoni motivi per effettuare una puntata sul flop, ce ne sono altrettanti, ed altrettanto validi, per fare solamente check. Cercate dunque di miscelare le vostre giocate in questi spot, adattando le percentuali di check or bet al tipo di tavolo o al tipo di avversario. Propendete per una alta percentuale di check ad un tavolo tight ed al contrario per una alta percentuale di bet ai tavoli più loose.

Giocando in questo modo vi lascerete spazio per confondere gli avversari e risultare illeggibili, riuscendo così ad accaparrarvi molti piatti con le vostre value bet e le vostre c-bet in bianco, ed a non farvi bluffare ogni volta che effettuerete un check, in quanto il vostro avversario non saprà mai se il vostro check rappresenti debolezza, o il chiaro intento di effettuare un check/raise.

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