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Giocare le fasi conclusive dei tornei di poker: la Masterclass dei professionisti 888poker
Nei tornei di poker tutte le fasi che precedono quella conclusiva possono essere viste come propedeutiche al momento in cui viene stabilito il vincitore.
Le dinamiche del cosiddetto ‘late stage’ sono molto diverse da quelle di inizio torneo (“early stage”).
Vediamo come cambiano con la Masterclass dei professionisti 888poker, che dopo aver spiegato le dinamiche delle fasi iniziali dei multi table tournament si sono dedicati a quelle conclusive in un video caricato ieri su YouTube.
“La fase conclusiva dei tornei di poker è il momento in cui le cose iniziano a farsi eccitanti – spiega la pro Vivian Saliba al pugile Chris Eubank jr, ambassador delIa room – I soldoni sono lì a portata e tu probabilmente sei già a premio, vicino al tavolo finale. E’ il momento dei tornei che preferisco, ovviamente, e immagino che sia così per tutti.”
Impara le dinamiche dei final table
Saliba ricorda che i tavoli finali hanno loro dinamiche precise che vanno sempre tenute bene a mente.
“Come appena detto la fase finali dei tornei è quella in cui ballano i premi monetari. Occorre una buona comprensione di come comportarsi a un tavolo finale. Ad esempio bisogna avere ben chiaro che, ogni volta che un avversario viene eliminato, guadagniamo uno scalino di premio e quindi facciamo soldi automaticamente.
Un’altra cosa che direi in generale, a meno che non sia un torneo veramente grande e con tantissimi partecipanti: prima di raggiungere il tavolo finale gli scalini di premio non sono così grandi quindi a volte è opportuno prendere qualche rischio per cercare di arrivare al tavolo finale con un grande stack. A quel punto puoi applicare tanta pressione e veder aumentare le tue possibilità di vincere il torneo.”
Padroneggia i range tra 10bb e 50bb
“Bisogna poi considerare sempre che nelle fasi finali dei tornei difficilmente avrai uno stack molto grande, più probabilmente avrai 20 o 40 o 50 bb al massimo, con altri giocatori molto short. Sapere come districarsi con i diversi stack è molto importante. Normalmente andrai all-in in modo più loose rispetto al chiamare gli all-in avversari.
Dipende dal fatto che quando vai all-in c’è la possibilità che tutti gli avversari foldino e quindi vincerai bui e ante senza showdown. Quando chiami è invece garantito che andrai a vedere le cinque carte comuni, quindi servono mani più forti e devi anche valutare che parte di stack potresti compromettere con il call, oltre ovviamente agli scalini di premio.”
Scegli il miglior approccio in base agli stack
Eubank chiede a Saliba se ai tavoli finali paghi di più un approccio aggressivo o uno conservativo.
“Direi che dipende dallo stack di cui disponi – risponde Vivian – Se sei tra gli stack intermedi direi di giocare più conservativo perché per fare soldi basta che gli avversari più short vengano eliminati. Se invece sei il big stack direi che è meglio giocare aggressivo e mettere un sacco di pressione agli avversari. Ci sono giocatori che hanno paura quando arrivano ai tavoli finali, sono un po’ più alla deriva perché non hanno molta esperienza di queste situazioni. Non è che succeda così spesso di giocare dei tavoli finali, io ho giocato a poker più di dieci anni e non é che ne abbia disputati chissà quanti. Tanti avversari saranno molto nervosi e di sicuro puoi exploitarli sotto questo aspetto, anche perché a volte gli scalini di premio saranno molto grandi e loro avranno tutte le attenzioni per i soldi e quindi tenderanno a foldare più del dovuto e a bluffare meno. Giocare aggressivi è il miglior modo per capitalizzare i loro errori.”