Analisi mano cash game 10$/10$: un set da foldare?

Quando si acciuffa un set, in una mano di Texas Hold’em, il più delle volte ci si auspica la costruzione di un piatto ricco, che in molti casi (si spera) possa terminare dalla propria parte.

Ci sono però dei casi in cui il board, nonostante un punto così forte, dissuade dall’andare sino in fondo. Come in questo caso.

Un river difficile

Siamo al Parx Casino di Philadelphia, dove si sta giocando una partita cash game a bui 10$/10$. Brian, questo il nome del protagonista della nostra mano, è seduto in posizione di hijack con uno stack di circa 2.000$.

In questa mano, tutti foldano sino a Brian che spilla 7 7 e apre a 30$. Il bottone, con uno stack lievemente superiore a quello di Brian, effettua una 3bet sino a 120$. I bui foldano e Brian chiama. Una breve analisi sul bottone, che è ragazzo sui 30, skillato, che però normalmente siede ai tavoli 2$/5$, e sta provando una partita lievemente più alta rispetto alle sue abitudini.

Due al flop (pot 260$)

J 9 6

Brian fa check, il bottone dice 90$: l’esigua puntata in relazione al piatto spinge Brian a fare call.

Turn (pot 440$)

7

Brian fa check, il bottone punta 220$. Considerato il board pericoloso, con almeno due draw aperti, Brian decide di rilanciare quel tanto che basta per avere al river ancora uno stack considerevole: infatti, rilancia a 630$. Il bottone fa call.

River (pot 1.700$)

A

Carta bruttina, per Brian, che chiude un eventuale draw di quadri. Molto indeciso sul da farsi, alla fine fa check, auspicando un check dietro di sè. Invece, il bottone va in all-in.

Scelta dura, questa: l’Asso di quadri è una brutta carta, ma è anche vero che un’azione di check-raise al turn, seguita da un check al river, forse denota una certa preoccupazione mista a potenziale debolezza.

E l’avversario, lo ricordiamo, è un abile giocatore (pur abituato a giocare a livelli più bassi).

Su che range va messa la mano avversaria? Voi fareste call o fold?