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Una blind war col coltello tra i denti tra Alex Foxen e Adrian Mateos
Le blind war, o guerre di bui, sono una situazione di gioco che al tavolo verde è governata da dinamiche del tutto particolari.
In questo articolo puoi capire meglio qual è l’approccio più corretto alle blind war.
Dopo averlo letto potrai inquadrare meglio questa guerra di bui che neanche una settimana fa ha visto protagonisti Alex Foxen e Adrian Mateos alla PokerGo Cup di Las Vegas.
La mano
Oltre ai protagonisti dello spot, al tavolo 5-handed ci sono Sean Winter, David Peters e Joseph Cheong, che è lo short stack con poco più di un milione di chips su blinds 40k/80k con bb ante.
Con 2,8M di stack, Alex Foxen apre A9 250k da small blind, su big blind Adrian Mateos (stack 2,29M) difende con 98.
Flop 5Q6, Foxen prosegue 145k, Mateos chiama.
Turn 2, Foxen check, Mateos bet 280k, call.
River 2, Foxen check, Mateos bet 1.15M su piatto di 1.43M, Foxen usa una time extension e poi decide di chiamare!
Ecco una grafica che riassume tutta l’azione in un colpo d’occhio.
Blind war
Al river Foxen deve decidere se chiamare la bet di 1.15M di Mateos su pot che era di 1.43M. Con il suo call, quindi, potenzialmente può vincere (1.43M+1.15M+1.15M=) 3.73M.
Con la consueta formula delle pot odds, scopriamo che il punto di breakeven del call di Foxen è (1.15/3.73) al 30% spaccato.
Se Foxen chiamando è buono un numero di volte superiore al 30%, il suo call è ad atteso positivo; viceversa è un call a perdere.
Considerata la dinamica particolare della blind war e il momento del torneo, adatto a esercitare pressione ICM da parte di Mateos, Foxen ha evidentemente ritenuto che lo spagnolo fosse sconfitto dal suo ‘asso carta alta’ un numero di volte sufficiente a permettergli di fare positivo.
Mateos sarà poi il primo eliminato del cinque left. Foxen invece alzerà bandiera bianca nel testa a testa conclusivo contro Sean Winter.
Il video
Ecco il video della mano pubblicato sul canale YouTube PokerGo.
Immagine sotto al titolo: screenshot dal video PokerGo