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Chiamare sapendo di perdere: come ha pensato Davidi Kitai in tribettato al 5k 6-max WSOP
Processi di pensiero da numeri uno.
Oggi vediamo come ha pensato il belga più vincente di sempre, Davidi Kitai, in una mano del 5.000$ 6-max WSOP.
Come spiega nel video pubblicato sul canale YouTube della room francese, il compagno di team di Mustapha Kanit, con la sua coppia di dieci, si era dimostrato abbastanza certo che il suo sarebbe stato un call ‘a perdere’.
Ciononostante ha deciso di piazzarlo ugualmente: scopriamo il perché dopo aver visto la mano.
Cold-call pre
WSOP 5.000$ 6-max al 3° livello di gioco, blinds 200/400 con bb ante
Dopo l’apertura a 1.000 di Maria Ho da hijack, cutoff tribetta 3.200.
Da big blind Kitai spilla una coppia di dieci rossi e decide di chiamare, Ho folda.
Flop JQQ, doppio check.
Turn 7, doppio check.
River 8 Kitai check, oppo betta 5.000 su 8.200, dopo .
Come ha pensato Davidi Kitai
Ecco il processo di pensiero messo in atto dal belga in game.
“Questo giocatore che finora ha sempre mantenuto linee tight decide di tribettare. Mano tosta da giocare ma di sicuro non foldo. Sono abbastanza deep per setminare… O vado in cold 4-bet? Non ne sono sicuro. Gli devo dare credito perché non l’ho mai visto tribettare finora. Potrebbe davvero avere mostri… Chiamo. Quello che non mi piace di questo call è che lui mi metterà esattamente su mani tipo 9-9, T-T, a volte J-J, KQs e AQo.
Al flop mi checka dietro, il 7 cuori che arriva al turn mi dà progetto di colore. Ma al flop credo che checki dietro pure il top del suo range come AA KK.
Al river non credo di poter valuebettare, non vedo con che mani peggiori mi potrebbe chiamare. Check. Ma se lui betta non ho proprio idea di cosa potrebbe bluffare. Con questa linea potrebbe avere anche AJ- AA – KK, sarebbe standard. Ma se ha bluff puri come A5s o mani simili che potrebbe aver tribettato preflop, qui potrebbe cercare un piccolo bluff.
Su quella size non è una decisione semplice. Devo indovinare le sue combo di bluff… Cosa può aver tribettato? Mani come K4 a picche, K6 picche K9 picche, mani suited con un re o un asso con un piccolo bluff alla fine.
Ma nello stesso momento io sto rappresentando coppie di dieci e di nove, non ho molta aria in range quindi lui si aspetta il mio call. Sono stato abbastanza attivo al tavolo finora. La sua linea non mi sembra da bluff.
Lo osserverò un po’ cercando di capire qualcosa. Dal movimento della carotide sembra nuts, ma può non significare molto. Voglio informazioni che posso usare più tardi. Non c’è bisogno che lui bluffi tanto, perché questo call sia profittevole. Non penso di essere buono ma voglio prendere informazioni su questo tell che ho notato.
Sono sicuro che mi aiuterà strada facendo. Anche se credo che questo sia un call ad atteso leggermente negativo, voglio chiamare: mi darà informazioni che potrò usare le prossime ore.”
Non il meglio
Al termine della mano Kitai riconosce di non aver decifrato al meglio la situazione di gioco, ma resta comunque convinto che questo call, ad atteso leggermente negativo in sè, gli possa portare dei benefici nel prosieguo del torneo.
“Tieni vai, ti faccio un regalo (chiama). AA, standard, nice hand (dopo che l’avversario ha girato)! Non ho pensato che questo non è un torneo high stakes dove gli avversari tengono queste linee per girare bluff. Quando checka dietro ce l’ha sempre.
Credo che il mio non sia stato un bel call ma mi aiuterà nelle mani che seguiranno. Mi ha mostrato qualcosa di importante che potrà aiutarmi. L’avversario ha tante chips quindi avere questo tipo di informazioni è importante.”