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il 24 Feb 2023

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L’inesorabile 16% di vana gloria che prosciuga gli stack dei meno bravi

L’inesorabile 16% di vana gloria che prosciuga gli stack dei meno bravi

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In un momento di ripresa come quello che sta attraversando il Poker Live, vi è da registrare un fenomeno inverso rispetto a ciò che accadde all’indomani dell’effetto Moneymaker che, dopo la sua vittoria al Main Event delle World Series Of Poker del 2003, fece sognare a tutto il mondo la possibilità di cambiare vita, tramite un satellite di pochi dollari, c’è chi dice 20 e chi dice 50.

I low stakes, amore e odio verso una disciplina praticatissima

In quel frangente, quel successo del Signor Nessuno, originato dalla spesa di pochi dollari, diede un impulso decisivo per la nascita e la crescita di quel fenomeno sociale che è poi diventato il poker in pochissimo tempo.

Ma le differenza con quello che sta accadendo adesso, sono ovviamente palesi e, se a inizio millennio le cose sono andate alla grande per quelle room online che cominciarono a offrire gioco in tutte le sue forme, il boom che stiamo attraversando adesso riguarda il live, trainato dalla rinascita dei satelliti che si possono giocare online, oltre che, ça va sans dire, dal lungo periodo di stasi che l’intero movimento ha dovuto gioco forza subire alla luce della pandemia dalla quale solo ultimamente stiamo uscendo.

E se si parla di online, è ovvio pensare subito ai low buy in, che rimangono, ovviamente, il comparto più giocato nelle room di tutto il mondo.

Questi giochi sono in genere pieni di players inesperti e regular abituali spesso privi di fantasia. In entrambi i casi a questi giocatori non piace foldare molto spesso, e questo può portare a una quantità eccessiva di bad beat.

Questa circostanza può essere molto difficile da gestire per chi è nuovo nel gioco. Quando combini questo aspetto con l’apertura di più di un tavolo nella, o nelle, room in cui si gioca online, questo può portare a un tilt disastroso per molte persone. O almeno soprattutto per i nuovi adepti.

Resistere come sul Piave

Quando si pongono le basi per diventare un giocatore che affronta il poker con il solo scopo di fare profitto, occorre accettare una regola che vale soprattutto per i low buy-in: non sarà facile e occorre avere pazienza.

Giocare contro un field che potrebbe metterti in difficoltà solo per il fatto che sarà poco incline al fold, è allo stesso tempo una sventura, esattamente come è la vostra maggior fortuna.

Da una parte, infatti, subirete una quantità di colpi inimmaginabile che termineranno con bad beat da raccontare ai vostri amici, dall’altra il mero fatto di giocare meglio di quel field, vi porterà prima o poi quel profitto che state cercando.

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Pazienza, dunque, senza disperarsi se la varianza ci sta mettendo in grossa difficoltà. Soprattutto nei tornei dove potrebbero passare anche dei mesi senza raggiungere il minimo risultato, occorre rifarsi a quella disciplina che tutti caldeggiano quando si tratta di giocare a poker.

Come scrive Nathan Williams su Pokernews:  “l’unica cosa che non puoi mai fare nel poker micro stakes è combattere la matematica. Se stanno inseguendo quel progetto di scala ad incastro – e lo faranno sicuramente – allora ci arriveranno circa il 16 percento delle volte se inseguono dal flop al river.

È davvero una cattiva idea inseguire un progetto di scala ad incastro? Sì, lo è. Questo è ciò che fanno i cattivi giocatori di poker. Ma non puoi negare loro il 16% di speranza. Di tanto in tanto lo troveranno. Amzi, a volte lo troveranno per alcune volte di fila”.

Quel famoso 84%

Il vostro obiettivo, in una situazione di gioco normale in cui non è necessario operare in un regime di ristrettezze, o di stack fin troppo contratto, è quello di girare le carte quando siete in netto vantaggio e se vogliamo prendere come riferimento il 16% dei nostri cari inseguitori, il nostro pensiero deve andare all’84% rimanente, che ci garantirà, nell’arco della nostra carriera pokeristica, quel vantaggio sul field di cui parlavamo in precedenza.

Non è possibile continuare a mettere i soldi nel mezzo al 16% e aspettarti di avere qualsiasi tipo di successo a lungo termine.

Questo è davvero tutto ciò che il poker è in realtà quando lo scomponi: una serie infinita di campioni di mani. Potrebbero hittare il loro gutter questa volta o anche tre volte di fila contro di me, anche cinque. Ma prova a farlo 10, 20 o 100 volte di seguito. Non succederà.

La nostra equity dell’84 percento schiaccerà lentamente ma inesorabilmente la loro provvisoria “fortuna”, quando le dimensioni del campione inizieranno a sommarsi. E alla fine tutte le loro chips faranno capolino nel nostro stack.

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