Friday, Nov. 22, 2024

Strategia

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il 14 Mar 2023

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I consigli di Alex ‘Assassinato’ Fitzgerald per affrontare gli avversari maniac

I consigli di Alex ‘Assassinato’ Fitzgerald per affrontare gli avversari maniac

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Tra le tipologie di avversari che si possono incrociare ai tavoli da poker, i maniac sono probabilmente i più fastidiosi.

Per dirla con le parole del coach e professionista statunitense Alex Fitzgerald, “Contro un maniac sembra che non puoi mai rilanciare perché ti tribettano sempre e sembra che non puoi chiamare le loro bet al flop perché poi dovrai affrontare anche quelle a turn e river ogni singola volta…”

In un contributo pubblicato sul portale Card Player, ‘Assassinato’, questo il nick online di Fitzgerald, spiega come affrontare con profitto questo tipo di avversari.

 

Contromisure standard

Per iniziare il coach attua una distinzione tra maniac ai tavoli cash game e maniac ai tornei:

“Se giochi cash game puoi alzarti dal tavolo. Molte poker room del Nord America avranno abbastanza partite facili per farti banchettare senza che ti debba concentrare su come provare a battere questi giocatori ultra aggressivi. Ma nei tornei di poker non hai altra scelta dal dover affrontare i maniac.”

Per farlo, di solito, il giocatore standard si piazza su un estremo:

“Quello che la maggior parte delle persone fa è continuare ad aprire troppo e poi lamentarsi. Questa non è una strategia ma è quello che il maniac vede tutti i giorni, e per cui è pronto. Altre persone iniziano ad aprire di meno. Giocare più tight è un’altra strategia che puoi usare, specialmente se il tuo tavolo è sul punto di rompersi. Ma se devi affrontare una lunga sessione con il maniac, questa strategia di base non ti permetterà di arrivare al punto di arrivo.”

Fitzgerald spiega poi un paio di differenti giocate che possono essere usate per intrappolare i maniac e spingerli a commettere un grande errore.

 

Affrontare la realtà

Il primo aggiustamento da fare secondo il coach è affrontare la realtà. Mantenere dei range molto ampi di apertura preflop è sconveniente.

“Se c’è un maniac non puoi aprire T-7s o altre mani speculative. L’avversario è troppo buono per lasciartelo fare senza punirti. Inizia ad aprire mani che vuoi che vengano rilanciate. Se il maniac ti ha messo nel suo mirino non avrai bisogno di chissà che mano.”

Fitzgerald snocciola quindi un aneddoto personale:

“Una volta a un WPT a Praga il tipo che era quattro posizioni alla mia sinistra mi tribettava ogni singola volta che aprivo. La mia strategia diventò noiosa. Iniziai ad aprire coi miei 40bb di stack solamente mani con cui sarei andato all-in a fronte di una tribet. Visto che l’avversario stava tribettando davvero tanto non mi servì una mano particolarmente forte per andare all-in. Con mani come A-To, 77 e simili di solito si rischia la fourbet, in questo caso invece si mettono tutte le chips in mezzo facilmente. Alla fine arrivai al tavolo finale di quell’evento nonostante non avessi visto tante mani. Quelle tribet diventarono dei veri e propri regali per il mio stack.”

 

Con più di 40bb

Lo statunitense esamina poi quelle situazioni in cui hero ha uno stack più di deep di 40bb e quindi non può andare all-in su tribet.

“Questo è il punto in cui le cose diventano più rischiose, ma anche più profittevoli – scrive Fitzgerald – Devi sempre continuare ad aprire con un range con cui vuoi essere tribettato. Questo può essere composto da suited connectors forti, carte alte e coppie. Quando vieni rilanciato, devi solo flattare fuori posizione. Anche se hai coppia di assi o di re, non fourbettare. Dipende da te non dare all’avversario le informazioni che gli permettono di non bluffare. Non sbattere le mani, e gioca le premium in slowplay.”

Secondo Fitzgerald, “qui sta l’arte del nlhe”. Bisogna capire se l’avversario che abbiamo di fronte è un maniac davvero o se lo sembra soltanto.

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“Molti giocatori che possono sembrare maniac rilanciano di frequente preflop ma poi non proseguono postflop. Devi pensarci per tutto il giorno: questo avversario continuerà a puntare su tutte le strade? Lo fa frequentemente? E’ davvero così aggressivo?

Intrappolare il maniac

Se siamo arrivati alla conclusione che l’avversario è un vero maniac, le contromisure sono servite:

“Probabilmente questo maniac capisce che gli avversari giocano in modo aggressivo le loro mani su board coordinati. Se ci sono progetti di colore o scala, la maggior parte dei giocatori rilancerà o check-raiserà con set o two pair. Significa che se chiamano al flop non hanno più di una coppia. Il maniac lo nota e spara bet su ogni carta scary dopo che un avversario si è limitato a chiamare su un flop coordinato, senza rilanciare. Il maniac cerca di rappresentare ogni draw che si chiuderà sul board”.

L’obiettivo è confondere il maniac facendo l’esatto contrario.

“Devi ribaltare la loro sceneggiatura secondo cui gli avversari giocano aggressivamente le loro mani su board coordinati. Inizierai con una coppia in mano o con una che hai floppato. Non la giocherai in modo aggressivo perché renderesti le cose facili al maniac. Devi sembrare agitato come se non volessi che ti bluffi. Chiamerai con aria di sfida su un board coordinato. Il tuo avversario saprà che avresti rilanciato con doppia coppia o set al flop, o fourbettato preflop con una coppia alta. Il maniac quindi seguirà e proverà a bluffarti facendoti foldare la tua coppia debole. A questo punto il tuo compito è solo uno: chiamare.”

Fitzgerald specifica però che ci sono controindicazioni.

“Va da sè che questa è una giocata ad alta varianza. Questo è l’altro lato della medaglia. Dopo aver piazzato questa giocata avrai uno stack enorme o il maniac avrà fatto marcia indietro. Devi accettare entrambe le opzioni se vuoi aprire il tuo gioco. Questa è anche la ragione per cui dovresti giocare in modo responsabile con un budget di cui disponi per divertimento. All’inizio prova questa giocata in una partita low stakes e fa rebuy se non funziona.”

 

In posizione

Fitzgerald spiega poi un’altra giocata da intavolare contro un avversario maniac quando si è in posizione. Si inizia con l’evitare di tribettare le sue aperture preflop con coppie alte.

“Quando scende un flop coordinato puoi flattare le loro cbet con set, overpair e two pair. Il tuo avversario maniac darà per scontato che con le tue carte più alte avresti rilanciato preflop. Darà anche per scontato che al flop rilanceresti con le tue migliori combinazioni quando c’è un progetto. Ancora una volta, danno per buono che il tuo range sia cappato su coppie spazzatura. Continueranno a puntare contro questo range per rappresentare ogni draw.”

 

Da big blind

Infine Fiztgerald snocciola un’altra action calibrata su misura dell’avversario maniac per quando siamo su grande buio.

“Un’altra giocata conclusiva che puoi piazzare contro un maniac è chiamare da big blind con un grande asso. Se scende un board ace-high senza progetti, gioca in check-raise la tua top pair. Il raise metterà il maniac in una brutta situazione perché, dando per scontato che con una bella combo con un asso avresti tribettato preflop, non mette assi nel tuo range. Anche se qualcuno chiama preflop con assi buoni, di solito non andrà in check-raise con una singola coppia al flop. Il tuo range dopo il raise sembrerà al maniac qualche bluff strano che non rappresenta nulla o un set che per qualche ragione non gioca in slowplay.

 

 

Photo credits: Hayley Hochstetler / PokerNews

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