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Da chipleader 3 left a player out con due all-in al buio: la tiltata più incredibile del Main Event WSOP
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Il tilt, si sa, può essere il peggiore nemico al tavolo per un giocatore.
Uno stato mentale non proprio centrato può portare a intavolare delle sciocchezze inenarrabili.
Quella che andiamo a raccontare è probabilmente la più grande mai vista al torneo dei tornei, il Main Event WSOP.
La situazione
Correva l’anno 1984, il Main Event delle World Series si giocava al Binion’s Horseshoe, in Downtown Vegas. Dei 234 iscritti restavano in gioco in tre: Jesse Alto e Cowboy Wolford, due giocatori di lungo corso della scena dell’epoca, e il nuovo arrivato Jack Keller, che giusto una settimana prima aveva cinto al polso il primo braccialetto WSOP della sua carriera, imponendosi all’evento Seven Card Stud da 5 mila dollari di buy-in per una prima moneta di 137.500$.
Quell’anno il terzo posto del Main Event pagava 132 mila dollari, il secondo 264 mila e al vincitore spettavano 660 mila dollari. L’organizzatore Jack Binion aveva deciso di far competere i giocatori con banconote fruscianti al posto delle chips e l’effetto scenico era davvero notevole.
Il torneo sembrava in mano a Jesse Alto (foto sotto al titolo, mentre gioca contro Doyle Brunson l’heads-up del Main Event WSOP 1976) , che in modalità berserk apriva quasi tutte le mani. A un certo punto Alto si trovò ad avere quasi un milione del 1,32$M in totale che in quel momento ballava sul tavolo.
Per lui, dopo un secondo e un quinto posto al Main Event WSOP, sembrava arrivato il momento della vittoria. Ma il fato aveva altri progetti. A un certo punto l’ennesima apertura di Alto venne chiamata da Cowboy Wolford su big blind. Il giocatore poi dirà di aver deciso di chiamare perché si era stancato delle continue aperture dell’avversario-amico…
Galeotto il bluff mostrato
Su flop AK9 Cowboy leada 15.000$ sperando di rappresentare una mano forte, ma Jesse non gli crede e chiama.
Al turn K Cowboy betta di nuovo, 40.000$, e Alto chiama ancora.
Sul 2 river Cowboy mette i suoi ultimi 101.000$ in mezzo al piatto per andare all-in. Alto va in the tank, si capisce che ha una mano forte, ma probabilmente non così forte.
Alla fine decide di lanciare le sue carte nel muck e Cowboy in un moto di gioia mostra le sue al tavolo, che sono un 5 e un 3!
La folla esulta per Cowboy ma per Jesse Alto è l’inizio del dramma.
“Non sono riuscito a farmene una ragione – dirà poi Alto – Con Cowboy siamo amici da una vita. Ogni volta che aveva bisogno di qualcosa veniva da me, quindi prendere questo bluff da lui a quel punto del torneo mi ha letteralmente distrutto. Non ho nulla da dire sul fatto che abbia vinto la mano, avrei solo voluto che non mi facesse vedere le sue carte. Se si fosse limitato a buttare le sue carte nel muck sarebbe andato tutto bene”.
All-in al buio tre left
Come si capisce da queste sue parole, Alto accusò il colpo: la mano seguente andò all-in senza neanche guardare le carte e ad approfittarne fu Jack Keller che trovò il raddoppio.
La mano immediatamente successive il copione si ripetette: Alto andò all-in ‘in the dark’, Keller, che a quel punto lo copriva in chips, chiamò e lo eliminò dal torneo.
Da mega chipleader a player out in tre mani per il bluffone mostrato dall’amico: se volete far capire a qualcuno quanti soldi può far bruciare il tilt, non c’è esempio migliore.
L’affare di Keller
Ma non è tutto, perché questa vicenda incredibile ha anche una storia nella storia. Keller si presentò al testa a testa in grande vantaggio di chips e nell’ultima mano del torneo Byron ‘Cowboy’ Wolford lo aiutò pushando 64 su flop 965.
Jack chiamò con coppia di dieci e su 8 turn a J river mise le mani sul Main Event WSOP. Solo due anni prima Keller aveva venduto la sua carrozzeria a Philadelphia per trasferirsi a Las Vegas a sfidare la sorte.
Un giocatore con un incredibile fiuto per gli affari, se si pensa che Keller aveva giocato il Main Event al 50% spendendo solamente 200$ per il buy-in!
Era successo che nella vittoria dell’evento Seven Card Stud Keller aveva venduto la sua action quasi completamente e non aveva i soldi per partecipare al Main Event. Ormai considerava l’ipotesi come chiusa finché uno suo amico non si offrì di pagargli 9.800$ dollari per giocare il Main Event in cambio del 50% del premio.
Jack vendette ulteriori quote di quel suo 50%: secondo le stime, dei 660 mila dollari per la vittoria del Main Event WSOP 1984 alla fine gliene restarono in tasca circa 280 mila, in pratica a costo zero!