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Come giocare quando gli avversari al tavolo sono più forti di te
Grazie ai satelliti, i giocatori di poker possono qualificarsi per tornei che altrimenti sarebbero fuori dalla loro portata, e che di solito sono popolati da giocatori di livello più alto, iscritti pagando il buy-in per intero.
Come conviene regolarsi in situazioni di questo tipo? In un contributo su PokerStrategy lo spiega l’irlandese Dara O’Kearney, già autore di un libro interamente dedicato ai satelliti.
“Nel 2015 ho giocato l’evento six-max da 2.200€ di buy-in delle WSOPE ed emerse che ero uno dei peggiori giocatori al tavolo – scrive O’Kearney – Era un field di crusher e giocai dall’inizio alla fine contro avversari come Stephen Chidwick e Marvin Rettenmaier. Misi in atto gli stessi adjustments che consiglio oggi agli amatori quando si qualificano per qualche grande evento: gioca più tight, ingrandisci i pot e abbraccia la varianza”.
Giocare più tight
Restringere i range è la prima indicazione di o’Kearney. Si può comprendere intuitivamente: è difficile trovare l’eliminazione a suon di fold o quando giochi solamente mani forti. D’altro canto, se non si difendono i bui abbastanza, si perde molta EV. Ma per O’Kearney la questione sta nel minimizzare le perdite.
“Sacrificare un po’ di EV è niente in confronto alla EV che si perderebbe giocando un piatto fuori posizione contro un giocatore più skillato. Resta incollato alle mani con cui sai cosa fare se floppi un po’ di equity”.
Ingrandire i pot
A differenza del punto precedente, questa indicazione è più contro intuitiva. In realtà ingrandendo i pot si riduce la ‘stack-to-pot ratio’ e quindi anche l’edge postflop che gli avversari più skillati possono esercitare su di noi.
“Quando lo SPR è basso e floppi top pair puoi proseguire con la tua mano. Se floppi un buon progetto lo puoi giocare aggressivamente per tutto lo stack, e non ci sono contromosse che gli avversari più bravi possano mettere in atto per exploitarti”.
Guardando alla questione dal lato opposto, O’Kearney sottolinea di evitare lo small ball.
“Non bisogna permettere agli avversari più bravi di giocare su più strade contro di te, fare più bet e mosse tricky tipo float, check/raise e overbet.”
Abbracciare la varianza
Da quanto detto si capisce che per O’Kearney, quando si incontrano avversari più forti ai tavoli da poker, l’ultima cosa da fare è avere paura di mettere le proprie chips in mezzo.
“In quel torneo WSOPE arrivai ottavo per 8.790€ di premio perché giocai poche mani ma in modo molto aggressivo. Gli altri si adeguarono girandomi intorno in punta di piedi quando si resero conto che ero felice di affrontare la varianza”.