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il 17 Giu 2023

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“Fuori dal tavolo era come un cucciolo!” Il lato meno conosciuto di Brunson nel ricordo di Jennifer Harman

“Fuori dal tavolo era come un cucciolo!” Il lato meno conosciuto di Brunson nel ricordo di Jennifer Harman

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In questa edizione delle World Series Of Poker il ‘fantasma’ di Doyle Brunson aleggia nelle sale del Bally’s/Paris e non solo per il banner celebrativo della sua vittoria del Main Event (foto in basso).

Il ricordo di ‘Texas Dolly’ è ancora vivo in tutti i pokeristi che hanno visto in lui una leggenda vivente del gioco e un esempio da seguire.

Per chi lo ha conosciuto da vicino, e tantissime volte lo ha incrociato al tavolo verde, la sua dipartita è stata ancora più straziante, come ha raccontato Jennifer Harman ai colleghi di PokerNews portando alla luce lati della personalità di Doyle poco conosciuti.

 

“Le WSOP sono sempre cool”.

Pokerista di lunghissimo corso, Harman vanta due braccialetti WSOP vinti entrambi nella prima sede delle WSOP, il Binion’s Horseshoe di Downtown Vegas.

“Quando le WSOP si giocavano al Binion c’era una atmosfera davvero cool – dice la bionda – Ora le cose sono diverse, l’atmosfera è sempre cool ma è una cosa diversa. Non è più come un tempo, tutto in una piccola stanza in cui dovevano entrare non solo i giocatori ma anche lo staff. Ma è ancora molto cool, il poker è ancora molto popolare quindi è una cosa buona”:

“Più di un padre”

Durante il day 1 del Championship PLO la Harman è stata avvicinata dai colleghi di PokerNews per un ricordo di Doyle. Dopo la morte, Jennifer aveva definito ‘Texas Dolly’ più di un padre per lei. Le sue parole sono vibranti:

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“E’ stato ‘freaking’, sai, Doyle è una vera leggenda del poker. E’ sensazionale come sia stato capace di giocare a poker per tutta la sua vita, e che nella sua vita abbia visto tutte le ere del poker, eccetto forse quella di quando Wild Bill Hickok venne ucciso (ndr, per ovvi motivi, morì nel 1876!) Ma lui ha visto persone giustiziate al tavolo e tutte quelle cose del passato, prima che il poker diventasse un gioco rispettabile e il pokerista venisse riconosciuto come un lavoro rispettabile. Doyle aveva tantissime storie e molte le ha scritte nella sua autobiografia, quindi ci sono molte di lui da ricordare. E’ speciale”

 

Il lato soft di Doyle

Harman dice che ricorderà sempre la leggenda del poker per il suo lato più soft: a carte ferme, infatti, Doyle si distingueva per il suo animo gentile:

“Quando eravamo al tavolo da poker eravamo in competizione, ma quando non eravamo al tavolo Doyle si comportava come un cucciolo di marshmallow. Ricevere un abbraccio da lui era strabiliante”.

Ed è anche per l’insegnamento di Doyle sui rapporti tra poker e famiglia che la Harman, durante queste WSOP, eviterà di schierarsi a giocare cash alla Bobby’s Room:

“Non giocherò alla Bobby’s Room perché è una partita con blinds 3k-6k e non voglio che i miei figli debbano vivere in una macchina – ride Harman – Ma di sicuro giocherò cash game all’Aria e al Resort World, partite un po’ più piccole che mi permettono di avere una vita familiare stabile coi miei figli”.

 

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