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Daniel Negreanu ha spiegato lo scivolone che gli è costato il 250k High Roller WSOP 2023
Anche i super professionisti di poker possono incappare in scivoloni al tavolo verde.
Parola di Daniel Negreanu: nel suo vlog il canadese ha rianalizzato la mano che lo ha estromesso dal 250k High Roller WSOP del 2023, il torneo più caro di tutte le World Series, contro il bulgaro Alex Kulev.
La mano della eliminazione
L’High Roller WSOP da 250k del canadese è di fatto durato 4 livelli di gioco. Negreanu è entrato in tardiva a inizio day 2, col torneo al nono livello, e ha trovato l’eliminazione al 13° livello, su blinds 40k-80k con bb ante.
Sulla apertura 160k di Kulev da hijack, Negreanu chiama da cutoff.
Su flop JTT i due giocatori vanno in check to check al turn 5, che vede Kulev piazzare una bet di 400k e Negreanu chiamare.
Sul 8 river Kulev annuncia all-in, dopo un minuto in the tank Negreanu opta per il call. Il bulgaro gira QT mentre il canadese con AJ esce dal torneo in 25° posizione.
Ogni quanto deve essere buono Negreanu
Con la consueta formula delle pot odds, possiamo calcolare la percentuale di volte che Negreanu deve essere buono perché il suo call sia a valore atteso positivo sul lungo periodo.
Dopo l’all-in di Kulev, il canadese deve mettere il suo ultimo 1.4M di chips per un piatto che è di 2.72M.
Deve quindi essere buono [1.4/(2.72+1.4)]=0,339= il 33,9% delle volte. In pratica più spesso di una volta su tre.
L’analisi di Daniel
Nel suo vlog Daniel Negreanu ha riconosciuto lo scivolone, dicendo di aver fatto dare la mano in pasto a un solver.
“Ho runnato le mie azioni in ogni strada. Ovviamente, come sempre nel poker, molto dipende dall’avversario. Io ho dato per scontato che fosse un pro giovane e tipo russo (ndr, Kolev è bulgaro)”.
Il canadese snocciola poi gli output ricevuti dal Solver:
“Da un punto di vista teorico abbiamo giocato quel AJ in modo corretto. L’azione preflop è la migliore, tribet piccole non sono contemplate. Ho trovato questa cosa interessante anche se non credo che sia necessariamente corretta se tiriamo in ballo l’ICM, ma non so se lo abbiano fatto. Ad ogni modo, secondo il solver, preflop era call il 70% delle volte e all-in il restante 30%, quindi c’era qualche push.”
Sul postflop anche le cose sono ben definite, almeno fino al river:
“Il flop è un mix a sua volta, il check-back va bene. Turn è un call puro, il 100% delle volte. Al river, quando lui va all-in, è un coin-flip leggermente spostato verso il call. Ma fondamentalmente è una situazione di coin-flip. In generale però non lo chiamerei uno scivolone perché era uno spot tosto, davvero tosto. Stante ciò, se potessi tornare indietro e avere un po’ più di tempo per decidere, probabilmente folderei. Sarei rimasto con 1.4 milioni di chips e 18bb con cui lottare.”