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La fine delle WSOP e quella voglia di diventare qualcuno
Ogni volta che si conclude una rassegna live così importante come le World Series Of Poker, buona parte degli appassionati di poker che non hanno mai raggiunto dei risultati così importanti come quelli che i campioni provenienti da tutto il mondo centrano durante la kermesse di Las Vegas, comincia a ragionare sul modo in virtù del quale si possa diventare giocatori di quel livello e, soprattutto, rimanerci a lungo.
Il piano di studio
Se non si vuole improvvisare, e quindi assaggiare, effimeri momenti di gioia che durano l’arco di qualche anno, per poi ricadere nell’anonimato dal quale poi sarà difficilissimo tornare in auge, buona parte delle vostre energie andrà incanalata verso lo studio del gioco e di tutte le dinamiche che lo compongono, per le quali, però, sarà necessario programmare con dovizia di particolari tutto il lavoro che viene prima del conseguimento dei risultati, che, questo è garantito, se le cose saranno fatte nel modo giusto, arriveranno copiosi.
Come in tutti i campi della vita, il lavoro ripaga sempre e se non volete fare la fine di chi si lamenta in modo seriale della sfortuna che lo attanaglia, o del server che rema contro, magari con un drink in mano mentre il sabato sera passano i reality in televisione, allora è il momento di alzare il sedere da quel divano e cominciare a pensare in grande.
Mai smettere di imparare
Questo deve succedere anche e soprattutto nel momento in cui si vincono le prime somme, o, ancora meglio, ve lo auguriamo, si shippa un torneo più o meno importante.
La forza mentale di rimanere coi piedi per terra dopo qualche risultato raggiunto, non è per nulla semplice da attuare: il poker è un richiamo troppo accattivante per non cadere nelle trappole del tutto e subito.
Se vuoi entrare nel cerchio magico e rimanerci, continuare ad imparare con costanza, soprattutto in un gioco che cambia i suoi connotati in brevissimi bagliori di tempo, allora la ricetta è quella di non smettere mai di apprendere e migliorarsi anno dopo anno, sessione dopo sessione, giorno dopo giorno.
Non è solo una questione di avversari che giocano meglio di noi e hanno una conoscenza più approfondita del giochino, qui si tratta di rimanere aggiornati su una vastità di argomenti rispetto ai quali solo una piccola percentuale rimane “sul pezzo” e di solito quella percentuale è quella che vince.
Punti di forza e di debolezza
Libri, articoli e vecchi thread sono ottimi da mettere sotto il naso per cominciare ad ampliare le vostre idee strategiche, ma per uno studio più analitico, è necessario rivedere le hand history, discutere di punti di vista con altri giocatori, possibilmente più forti e arguti di voi e fare i conti con i due mondi più battuti oggi: la teoria dei giochi e i solver da consultare a fine sessione.
In particolare, avere un gruppo di colleghi di supporto della cui intuizione strategica ti fidi ciecamente, è un ottimo modo per imparare e ottenere le radici di cui più avete bisogno se state iniziando da poco a bazzicare nel mondo del poker.
Infine, quando mettete insieme il vostro piano di studi, è importante tenere conto dei vostri punti di forza e di debolezza, di come e cosa imparate al meglio e quale tipo di studio è sostenibile e divertente per voi.
Ma come farlo? Beh questa risposta è un pochino più articolata e la affronteremo nei nostri prossimi pezzi di strategia.