Aumentare il proprio raggio d’azione: le varianti e le note statistiche

Qualche giorno fa vi abbiamo proposto un articolo che metteva insieme la chiusura delle WSOP di quest’anno, ma il paradigma calzerebbe benissimo per qualsiasi tour live in conclusione, e quella voglia di mettersi in gioco per raggiungere i risultati migliori raggiunti dai giocatori che hanno centrato una vittoria, piuttosto che un piazzamento di grande prestigio in uno dei tornei di quelle kermesse stesse.

Vi avevamo parlato di piani di studio seri, di voglia di imparare i punti di forza e di debolezza vostri e dei vostri avversari e come portare a proprio vantaggio entrambe queste dinamiche di carriera.

Perché studiare le varianti?

La verità è che per affrontare un simile oceano di informazioni, occorre partire dai consigli più banali, quelli che serviranno nel vostro medio e lungo periodo per non rimanere in braghe di tela quando ci sarà la necessità di cambiare, per un motivo o per un altro, vuoi per mancanza di tavoli, vuoi perché le mode cambiano, vuoi perché avere dimestichezza anche con altri format che il gioco del poker propone, non fa mai male.  

Partendo dall’assunto che la maggior parte del tuo tempo e del tuo studio dovrebbe essere rivolta al tuo main game, quello che dovrebbe regalarti le maggiori soddisfazioni, assicurati comunque di non rimanere tagliato fuori dalle varianti.

Avere una quanto meno basilare dimestichezza in tutte le principali varianti di poker, pensiamo ai giochi pot limit e ai giochi limit, consente di essere flessibile. Nei giorni in cui i tuoi tavoli preferiti non si riempiranno (o sembrano riempirsi solo con i regular coi quali il tuo profitto sarà sicuramente inferiore, o addirittura si trasformerà in perdita), potrai cercare altri pascoli da dove attingere il tuo sostentamento.

Inoltre avere almeno un’infarinatura di tutte le meccaniche che non facciano per forza capo al Texas Hold’Em, ti consentirà anche di passare a nuove nicchie man mano che diventeranno disponibili e potranno aiutarti a prevenire il burnout dando alla tua settimana di lavoro un po’ di varietà e di divertimento maggiore. 

La meravigliosa opportunità delle statistiche

Mantenere le tue statistiche e i tuoi record sotto controllo, diventa una funzione fondamentale se stai pensando di diventare un giocatore di alto livello.

Lo so che è stancante e qualche volta monotono, ma tenere traccia dei tuoi miglioramenti, o dei momenti in cui le cose sono andate bene, aiuteranno a far sì che quegli stessi momenti si ripetano nel primo caso, o vengano ridotti nel secondo.

Intanto perché a quei momenti potrebbero essere legate delle condizioni che hanno permesso un periodo di gioco favorevole, oppure, al contrario, qualcosa che ci abbia influenzato negativamente.

Quante mani giocate, quante ore passate al tavolo e quanti profitti (o perdite) si sono rilevati in ogni sessione, sono le “cose” più importanti di cui tenere traccia. I giocatori online possono utilizzare software di ausilio, ma i giocatori live dovranno investire in un notebook (o app per notebook) e/o stopwatch (o app stopwatch), per rilevare il proprio risultato a fine sessione.

Sapere quanto la tua media oraria sia più o meno redditizia in posti diversi e in diversi giochi, ti mantiene onesto con te stesso e guida i tuoi piani di studio di cui abbiamo parlato nel primo capitolo di questo trittico di articoli.

Tuttavia, il motivo più efficace e performante per tenere aggiornati i tuoi registri è semplicemente sapere se sei effettivamente in attivo o in perdita nel medio e nel breve periodo, per poi agire di conseguenza.

Questa è una delle regole vitali per qualsiasi giocatore di poker che vuole diventare un professionista.