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il 4 Ago 2023

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Poker ABC, l’apertura pre-flop, quale size utilizzare?

Poker ABC, l’apertura pre-flop, quale size utilizzare?

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Se siete giocatori di poker di lunga data, avete senza dubbio trascorso la vostra carriera, più o meno di respiro internazionale ( ve lo auguriamo ), tenendo d’occhio i cambiamenti che hanno caratterizzato gli ultimi due decenni del giochino. 

Non ci si riferisce solamente a quelle peculiarità di carattere regolamentare che sono comunque diventate sempre più votate alla spettacolarità del Texas Hold’Em e alla sua velocità di azione ( l’introduzione del Big Blind Ante fa da cartina di tornasole per tale discorso ), ma anche e soprattutto a quelle tecniche, come l’utilizzo dei range sempre più aperti, la posizione dalla quale giocare le mani meno importanti, le dinamiche di early, middle e late stage, la bolla, il final table, e chi più ne ha più ne metta.

La rivoluzione pokeristica

Queste variazioni in ordine al modo di giocare sia online che live, premia, esattamente come premiava i giocatori più attenti negli anni del “nuovo poker”, post vittoria di Chris Moneymaker, i giocatori che meglio si adattano a tali cambiamenti.

Va da sé che lo studio di questo gioco, è sempre stato il cruccio di un portale come ItaliaPokerClub, una bandiera che abbiamo fatto nostra negli anni, alla luce dei risultati che si vogliono conseguire nel medio e nel lungo periodo, assunto l’enunciato che, nel singolo torneo, o nella singola sessione di cash game, chiunque può battere anche il più affermato dei professionisti di poker.

Uno dei parametri che servono per capire quanto il nostro gioco si sia evoluto e si evolva ormai mese dopo mese, è il dimensionamento dell’apertura delle mani pre-flop.

La prima distinzione da fare è ovviamente quella tra tornei e cash game, visto che, per la loro stessa natura, le size di apertura vanno calibrate prendendo come punto di riferimento gli stack dei nostri avversari e, più in generale, delle dinamiche che tra cash game e torneo differiscono in maniera notevole, per usare un eufemismo.

In questo articolo proveremo a fare un po’ di chiarezza su tali dinamiche applicate al torneo, partendo, però da un concetto che deve essere chiaro a tutti: “NON ESISTE UNA SIZE DI APERTURA PERFETTA”.

La size di apertura che va bene per tutte le stagioni non è contemplata

Dimensione degli stack, fase del torneo, stile di gioco dei nostri avversari, quello nostro rappresentato fino ad determinato momento, sono tutte variabili che vanno a incidere su quella che sarà la nostra apertura di una mano in un dato momento.

Va da sé che nella parte iniziale di un torneo, il primo buon consiglio di cui tenere conto, è quello di allargare la size media che useremo da lì in avanti, e questo per almeno un paio di ragioni legittime.

Intanto un torneo parte solitamente con un gran numero di blinds in nostro possesso, spesso 100x o molto di più e questo dovrebbe già spingerci a evitare di aprire troppo corto per ritrovarci a giocare poco e con buone mani, come in early stage dovrebbe essere fatto, contro 4/5 avversari pronti a scoppiarci impunemente.

La seconda ragione è che proprio in virtù di stack molto profondi, i partecipanti alla fase iniziale di un evento non tarderanno a voler prendere parte al numero più alto possibile di piatti.

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La realtà è che dovrebbe essere fatto esattamente il contrario, in ordine al motto che “solo quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare“.

Ciò significa che nelle fasi iniziali del torneo, se siamo abituati ad aprire poco più che il doppio del Grande Buio più avanti nel torneo, non è una cattiva idea cominciare a raisare per un buon x3, o anche maggiore, se ci accorgiamo che ancora non basta in early stage.

In generale sarebbe una buona idea scegliere una size che induca i nostri avversari a non seguirci in massa, se decidiamo di aprire mani premium e per il resto stare buoni e tranquilli fino a quando il torneo non prenderà quota, più o meno con l’entrata in gioco delle Ante.

Stack meno imponenti, size di apertura più calibrate

Quando gli stack, e non accadrà tardissimo, cominceranno a diventare meno sontuosi, per fare un esempio esplicativo, meno di 30/35 big blinds, negli ultimi anni le size di apertura che vengono utilizzate, e consigliate dai migliori, non superano mai i 2,5 BB per ogni raise pre-flop.

La media più utilizzata è pari a circa 2,2 BB, una dimensione del rilancio di apertura che oggi come oggi viene considerata perfetta se non si hanno particolari informazioni sul giocatore che occupa il grande buio nel momento in cui decidiamo di entrare in gioco e, più in generale di tutto il tavolo.

Se invece vogliamo entrare più in profondità con i concetti, la size giusta è quella che ci permetterà di rilanciare l’importo minimo indispensabile per rischiare il meno possibile, anche e soprattutto se cominciamo ad allargare il nostro range, come deve essere fatto in middle e late stage, per cui questa size non dovrebbe discostarsi molto dal doppio del BB.

Un’altra ragione per un dimensionamento di tale portata, è che avremo la possibilità di aprire le nostre mani con più frequenza, soprattutto sui giocatori che offrono bui decisamente più teneri degli altri e che difendono con minore tenacia.

Ciò significa, tra le altre cose, rimanere molto attenti rispetto alle frequenze dei nostri avversari, d’altronde, questa, è la bellezza del poker e, soprattutto, l’attenzione massima al tavolo, fa la differenza tra chi vince e chi perde.

 

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