Friday, Nov. 22, 2024

Strategia

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il 13 Ott 2023

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Perché le dimensioni delle puntate sono così importanti a poker? Spiega Jonathan Little

Perché le dimensioni delle puntate sono così importanti a poker? Spiega Jonathan Little

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Non fidatevi di chi dice che le dimensioni non sono importanti, a poker lo sono eccome!

Il coach e professionista di poker Jonathan Little ha spiegato perché raccontando una mano al portale statunitense CardPlayer.

Secondo Little basta sbagliare size su una strada per ottenere una sorta di ‘effetto valanga’.

 

La mano

Su blinds 1.000-2.000 con bb ante, hero apre 5.000 da lowjack con KK. Chiamano higack, bottone, small blind e big blind.

Flop KQT dopo i check dei giocatori sui bui, hero punta 12.000 su un pot di 27.000. Chiama solo la calling stagion su hijack.

Turn 7 hero bet 25.000 su pot di 51.000, lasciandosi 33.000 chips dietro. Hijack chiama.

River 2 hero va all-in per 33.000 su un pot di 101.000, hijack pensa un attimo prima di foldare le sue carte.

 

La size preflop

“Il raise preflop di hero dimensionato a 5 mila è perfetto. L’unico motivo per cui rilanciare più largo è quando al tavolo si hanno degli avversari che non prendono in considerazione il fold preflop, che potrebbe anche essere potenzialmente il caso in un torneo live da 1.000$ di buy-in. Se sai che gli avversari chiamano un ammontare più grande con lo stesso range con cui chiamano il raise di 5.000, allora puoi dimensionare al rialzo il raise per estrarre più valore.”

 

Le size al flop

“Al flop bettare è di sicuro l’ideale, ma hero avrebbe dovuto bettare un po’ più largo, forse 17.000. In questa maniera lo stack di hero sarebbe stato perfetto per andare all-in al turn.”

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Secondo Little una size leggermente più grande sarebbe stata consigliabile anche perché questo flop coordinato si connette bene con almeno una delle mani avversarie, e nessuno su questo board folda una top pair con un kicker decente su una bet di 17.000.

Il coach dice che checkare questo flop con il fine di trappare gli avversari non è una buona idea:

“Ci sono tanti turn che potrebbero far ritrovare hero con la mano peggiore, inoltre nei range avversari ci sono tante mani di forza media come Q-J o A-T che chiameranno una bet ma davanti a un check checkeranno a loro volta senza bettare”.

 

Le size al turn

Secondo Little la size adottata al flop da hero restringe il campo di azione al turn. Se avesse puntato 17 mila avrebbe uno stack rimanente di 53.000 su un piatto di 60.000, che sarebbe perfetto per andare all-in.

Avendo puntato flop al ribasso, l’all-in di hero adesso sarebbe una overbet di 58k su pot di 50k. Per il coach non è una differenza secondaria:

“Molti giocatori chiamano felici una bet di importo leggermente inferiore a quello del pot, ma con le stesse carte possono foldare a una bet di importo leggermente superiore a quello del pot”.

Per Little, stante la size del flop, la bet turn di hero è corretta. Se hero però dovesse sapere che l’avversario non è capace di foldare tante mani su un overpush, allora dovrebbe andare all-in invece di bettare 25k.

 

L’all-in river

Il push è l’unica azione possibile per hero in ultima strada. Secondo Little in questa mano l’avversario ha foldato una coppia di dieci con un progetto o forse solo un jack con progetto di bilaterale.

Il coach si dice comunque sicuro che una bet dimensionata al rialzo al flop è l’opzione preferibile guardando al lungo periodo.

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