Friday, Nov. 22, 2024

Strategia

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il 12 Dic 2023

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L’analisi di Jonathan Little: non sei pot-committed da drawing dead!

L’analisi di Jonathan Little: non sei pot-committed da drawing dead!

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Non si è mai committed al pot! Il professionista e coach statunitense Jonathan Little ha spiegato uno dei principali errori commessi dai pokeristi alle prime armi.

Anche se nel piatto abbiamo investito una parte importante dello stack a nostra disposizione, non significa che dobbiamo per forza arrivare a showdown, in particolare quando le possibilità di vittoria sono zero.

 

Quando il donk-shove turn non fa riflettere

Little analizza una mano a mo’ di esempio. Fasi iniziali di un torneo da 500$ di buy-in su blinds 200-400 con bb ante.

Un giocatore ricreativo straightforward (ossia che gioca quando ha mano e folda quando non la ha, senza inventarsi nulla, ndr) apre 800 da utg con uno stack di 12k, su cutoff c’è un giocatore loose passive che chiama, hero spilla AK da bottone e tribetta 2.100. Chiamano entrambi gli avversari.

Flop A85 dopo i check avversari hero prosegue 3.300 su pot di 7.200. Chiama solo utg.

Turn 9 il giocatore da utg va all-in. Con la sua top pair top kicker hero chiama ed è drawing dead: contro la scala avversaria 67 ogni river è ininfluente!

 

Analisi preflop

Secondo Little, la size della tribet preflop è da limare.

“Tribettare è sicuramente la giocata giusta, ma hero avrebbe dovuto farla un po’ più corposa, forse 3.400. Il problema nel dimensionare la tribet a 2.100 è che gli avversari non commettono alcun errore nel chiamare con la maggior parte dei loro range a causa delle eccellenti pot odds che ricevono da questa size.”

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Analisi flop

Mentre la tribet preflop dimensionata al ribasso secondo Little era un errore, lo statunitense loda la piccola bet al flop.

“Da notare che se la bet viene chiamata il pot diventa di 13.800 e lo stack rimanente sarebbe di 6.500, quindi hero avrebbe un facile all-in al turn di 50% del pot. Se hero bettasse più grande potrebbe indurre gli avversari a piazzare dei grandi fold con mani come 9-9 o 9-8, che sarebbe un disastro visto che quelle mani hanno dei leggeri draw. Non c’è alcun merito qui nel puntare grande per ‘proteggere’ la propria mano dai progetti, perché la maggior parte dei draw avranno il giusto prezzo per chiamare anche una grande bet in all-in. In generale, quando chiudi mani forti, devi solo pensare a come estrarre valore da mani più deboli della tua, senza portare l’avversario a foldare le mani che batti.”

 

Analisi turn

Secondo Little al turn hero ha una sola opzione plausibile ed è il fold.

“Ovviamente con top pair top kicker hero batte tutti i progetti di colore missati e le coppie overplayate, ma la maggior parte dei giocatori straightforward checka dietro queste mani. É più probabile che oppo abbia 7-6 suited, A-9 o 9-8, tutte combo che crushano il punto di hero. Anche se l’avversario avesse qualche progetto a colore nel suo range, hero dovrebbe comunque foldare perché ci sono relativamente poche combinazioni di progetto a colore, e anche se l’avversario girasse proprio una di queste avrebbe comunque decenti possibilità di trovare il punto migliore al river.”

Per il coach i giocatori amatoriali che credono che questo sia un cooler sono in grave errore:

“Hero fa il classico errore di chiamare, overvaluando la sua top pair. Come atteso l’avversario gira 76 per la scala turnata giocata in modo straightdorward. Molti amatori potrebbero dire che questo è un cooler, ma hero avrebbe dovuto realizzare che si trovava contro un range forte e piazzare un fold disciplinato. Non pensare di essere ‘pot committed’ solo perché hai investito metà del tuo stack nel pot. Se sei drawing dead, non sei mai pot committed!”

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