Uscire in bolla con un runner runner alle WSOP col 97% al flop? Fatto!

In questi giorni vi stiamo dando materiale per farvi capire quanto, in un gioco come il poker, non si può dire mai di aver vinto un colpo, nemmeno se la percentuale è a tuo larghissimo favore, come, ad esempio, con un vantaggio oltre il 97%.

Live oppure online non cambia tantissimo, anche se la frustrazione per l’uscita da un torneo alle World Series Of Poker, dunque, in un torneo live, alla luce del fatto che non vi è sempre la possibilità di potersi iscrivere ad un altro torneo nell’immediatezza, probabilmente è maggiore.

Ma la bolla del  l’evento #16: $5,000 8-Handed No-Limit Hold’em, non sarà facilmente dimenticato dai suoi protagonisti.

Martin Stausholm e la super bolla del 8-Handed

A rimanere in piedi fino al momento dello scoppio della bolla del torneo di cui stiamo parlando, c’era anche il poker pro danese Martin Stausholm, professionista scandinavo che ha incassato in carriera un totale di poco meno di 3 milioni di dollari.

Un totale di 124 giocatori, sarebbe stato il limite da raggiungere per poter raccontare ai propri nipotini di essere riusciti a mettere a segno la bandierina di un torneo così prestigioso.

Per mettere d’accordo tutti quanti, prima o poi deve capitare la mano che manda i giocatori migliori a premio, ma ci sono modi migliori per uscire da un torneo.

L’avversario contro il quale Stausholm ha dovuto passare il momento più brutto della sua kermesse statunitense, almeno fin qui, è stato un altro professionista, il conosciutissimo Alex Keating. 

Small vs Big

Il colpo, come spesso accade quando trattasi di dinamiche All In & Call, si gioca blind versus blind, con il giocatore danese che le ha messe tutte per 4.000 chips nel momento in cui si gioca la stone bubble.

Una volta che sono finite le mani sugli altri tavoli, come da prassi, il Direttore del Torneo si è avviato verso il tavolo incriminato, ha aspettato con i crismi dell’ufficialità dagli altri dealer e ha dato il via allo showdown.

Ovviamente non quotato il call del Grande Buio occupato da Keating, per questo showdown:

• Martin Stausholm 6q
• Alex Keating T7

La tranquillità del giocatore nordico viene corroborata da un flop che gli regala direttamente colore, ma non può stare ancora tranquillo, visto che Keating trova un 7 tra le prime tre carte: 357.

“E il giocatore short-stack raddoppierà“, ha detto il direttore del torneo al microfono, anche se Keating non era ancora morto, ma sicuramente c’erano poche possibilità che Stausholm potesse perderlo, meno del 3%. 

“Ha ancora degli out”, veniva dichiarato dal pubblico e in effetti la percentuale diventava leggermente più importante al turn, che si palesava in un T.

La doppia coppia di Keating poteva diventare un full house, in caso di 10 o di 7 e lo stupore in sala si è manifestato quando sul river è apparso un bisbetico 7, lasciando a bocca aperta tutti quelli che si trovavano nelle vicinanze.