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WSOP 2024, partito il popolare Gladiators: quanti re-entry effettuare?
Nella notte di Las Vegas appena passata, è iniziato quel torneo che dovrebbe far registrare il numero più alto di presenze in termini di iscrizioni,
La caratteristica principale di questi tornei dal field oceanico, è ovviamente quella di proporre innanzitutto un Buy In che possa mettere d’accordo tutti quanti e i $300 di costo di iscrizione del Gladiators, fa sicuramente parte della categoria.
Basso Buy In, field morbido?
Il problema principale per questo tipo di tornei è che buona parte del field sarà propenso a mettere parecchie chips anche e soprattutto nella parte iniziale dell’evento, per cui evitare le pallottole più particolari, diventa una specie di sport difficilissimo da praticare.
Field pieno di giocatori occasionali, quello che partecipa a questo tipo di tornei, per cui l’idea è quella di partire dal concetto che meno si inventano cose e più eviteremo il rischio di farci scoppiare impunemente da chi entrerà con qualsiasi cosa tra le mani.
E questo in generale, anche se la pazienza dovrà essere massima, poiché le giocate particolarmente selvagge, che sono la norma nei tornei a basso buy in, possono essere frustranti per l’aspirante studente di poker.
Gli piacerà chiamare, tantissimo, anche senza avere lo straccio di un progetto e ad alcuni di loro le cose andranno bene e ridurranno di parecchio il nostro stack, per questo la nostra pazienza, lungo il torneo e soprattutto lungo tutta la kermesse, dovrà essere a prova di bomba.
Quanti re-entry facciamo?
Lo spunto per questo articolo giunge da un’intervista effettuata ai giocatori iscritti a questo evento, da parte dei blogger di Pokernews, che hanno fatto una sola domanda ad alcuni di essi che faceva più o meno così:
“Quante iscrizioni sei disposto a investire per provare a giocare al meglio questo torneo?”
La domanda non ha ovviamente una risposta univoca, ma è vero che in modo sostanziale, chi va a Las Vegas con un bankroll adeguato, non può partire con l’idea di giocare questo tipo di eventi come se fosse un torneo freezeout.
Certo, ci saranno quei giocatori che troveranno la pepita d’oro in termini di deep run, fin dal primo colpo sparato, ma sono casi piuttosto rari e l’intenzione dovrà essere quella di studiare prima di sedersi al tavolo quanti Buy In siamo disposti ad investire durante il Day e/o durante il torneo.
Questo significa che porsi un limite numerico alle iscrizioni da effettuare, è sempre una buona idea, soprattutto se ponderato prima di sedersi al tavolo.
Le risposte dei giocatori
I più intrepidi rispondono che uno, quello vincente, è il loro obiettivo, ma per la maggior parte di essi non sarà così, anzi, la sicurezza di sedersi con una sola posta che li accompagnerà fino alla fine del torneo, li porterà, loro più di altri, a ripassare per le casse più e più volte.
C’è chi spara cifre a caso, come 10, o 9, oppure tre per ciascuno di ogni Day, o uno per ciascuna delle giornate di apertura.
Non ci sono consigli che vadano bene per tutte le stagioni, poiché sono troppe le caratteristiche peculiari di ogni torneo in relazione a quella che è la situazione economica di ciascuno di noi, laddove per situazione economica, si intende il mero rispetto del Bankroll.
Diciamo che, in una condizione ideale in cui non avessimo problemi per il nostro bankroll, allora sarebbe consigliabile rientrare dentro un torneo che ci permetta di giocare almeno con 30 Big Blind.
Ma non sempre è così. La situazione psicologica del momento, riveste un ruolo particolarmente importante, visto che dobbiamo fare i conti con eventuali tilt da bad beat subite in uno dei flight precedenti, oppure la stanchezza che potrebbe consigliarci di prendere una serata di pausa e andare a dormire presto.
Insomma, fatevi i vostri bei calcoli, capirete che anche costi di iscrizione così limitati, possono fare male al nostro Bankroll.
In homepage Lily Kiletto courtesy Pokernews & Hayley Hochstetler