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Bluff e bluff-catch sono un’arte che viene dal cuore: lezione (con mano) di Andrew Lichtenberger
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Interessante punto di vista di Andrew ‘LuckyChewy’ Lichtenberger sulla deception del poker, e in particolare sul ruolo che in essa giocano fattori che non sottostanno del tutto alla logica.
Secondo il professionista statunitense da più di venti milioni vinti in tornei live, bluff e bluff catch “sono nate interamente dalla mancanza di informazioni complete che i giocatori hanno”.
La dimensione emotiva dei bluff
Secondo Lichtenberger, nelle azioni che riguardano i bluff entra in gioco una componente emotiva:
“I giocatori più forti prendono più valore degli altri con le loro mani migliori, sapendo navigare tatticamente ogni situazione di gioco; e perdono meno (o persino possono vincere) quando hanno la mano peggiore. Naturalmente ciò dipende dalla implementazione ad arte di una strategia: sanno quando bettare, foldare, e checkare o chiamare. Ma dal punto di vista della mia esperienza personale, ho una percentuale di successo più alta nei bluff in cui sento che andrà bene. Questo sentimento non prescinde completamente dalla logica, ma comprende sia l’aspetto logico che quello emotivo. Credo che quando bluffo e sono davvero convinto di quello che sto facendo, anche il mio avversario sia più incline a credermi.”
Persuadere l’avversario
Ovviamente per Lichtenberg ciò non comporta dimenticarsi delle basi tecniche e dell’approccio strategico ai bluff. Ma per lo statunitense più un giocatore è in contatto con le sue emozioni più sono le chance di successo che il bluff può avere.
“Ho tanti casi di momenti cruciali in cui seguire il cuore mi ha portato al successo. Se avessi seguito la sola mente non avrei piazzato quelle giocate a causa delle limitazioni della mente umana. Se puoi persuadere l’avversario a chiamare quando stai value-bettando e a farlo foldare quando stai bluffando è fatta!”
Un bluff-catch contro Haxton
Lichtenberger ha poi raccontato una mano in heads-up contro Isaac Haxton giocata al Super High Roller Bowl VIII di settembre 2023.
In palio c’è uno scalino di premio di un milione centomila dollari. Su grande buio 50k, con 4,425 milioni di chips, Haxton limpa, Lichtenberger rilancia 200k T3 con 1,575 milioni di chips, chiama Haxton.
“Ho pensato che fosse appropriato rilanciare qualche trash hand contro il suo range di limp e questo spot sembrava uno ragionevole in cui attaccare. L’obiettivo è fargli foldare mani deboli che può avere, abbastanza buone per chiamare il buio ma non abbastanza per chiamare dopo un raise.”
Lichtenberger aggiunge che difficilmente postflop può vincere con una mano così debole e per questo prende in mano il pallino dell’aggressione.
Il postflop
Su flop JT8, Lichtenberger check-chiama la puntata di Ike dimensionata a 110k su pot di 450k.
“Nel momento in cui ha bettato ho sentito che c’era qualcosa di sbagliato. Non sono sicuro se è stato il timing o il fatto che anche lui sentisse che c’era qualcosa di sbagliato. Non è facile descrivere esattamente cosa fosse se non dicendo che era qualcosa di discernibile dal cuore che non era interamente processato dalla logica. É possibile spiegare perché qualcosa del genere può accadere, ma non è semplice descrivere la sensazione in termini logici. Chiamo.”
Turn 5, nuovo check di ‘LuckyChewy’, Ike bet 465k, call.
“Mi persuado che ci sia qualcosa di sbagliato nella situazione. Ho middle pair contro uno dei giocatori più aggressivi della scena. Sarebbe carino avere anche un progetto di scala o di colore oltre a una coppia ma non sempre si hanno questi lussi”.
River 7 terzo check da big blind, all-in.
“Ho il dieci cuori che non è una brutta carta da avere, blockera potenziali colori che si potrebbero essere chiusi. Una cosa significativa del river è che cambia in modo significativo la texture del board, tale che se Ike avesse chiuso una top pair o anche una doppia coppia prima del river adesso dovrebbe avere qualche pensiero a continuare a bettare per valore – specialmente dal momento che io penso che la maggior parte delle volte per lui folderei una coppia debole come questa a fronte del suo all-in. É anche possibile che possa avere io un nove o un colore e abbia migliorato per battere una mano come Jx. Alla fine decido di chiamare e con sollievo vedo Ike girare A2 in bluff! Questa mano mi piace perché è un buon esempio di mischiare il lato intuitivo delle decisioni a poker con la logica della Game Theory.