Poker Room
Comparazione Bonus
-
RoomBonus
Ultime notizie
Video consigliati
Mettere pressione agli avversari che non foldano: i consigli di Alex Fitzgerald
Area
Tra le tante tipologie di giocatori che si possono incrociare ai tavoli da poker, ce n’è una piuttosto particolare, formata da tutti quei player che hanno schemi percettivi tarati a modo loro: tra le opzioni che gli si palesano strada per strada, infatti, il fold appare solo di rado.
Per capire come regolarsi contro avversari di questo tipo vi proponiamo una lezione di Alex ‘assassinato’ Fitzgerald, professionista e coach statunitense nonché autore del libro “How to beat players who never fold” (“come sconfiggere i giocatori che non foldano mai”, ndr, il libro non è tradotto in italiano).
Tribettare larghi
Fitzgerald inizia la sua lezione dicendo che negli ultimi tempi si sta trovando bene a tribettare avversari che aprono con un range molto largo da bottone. Il coach dice che così facendo può sì essere exploitato da avversari che si ‘adjustano’ di conseguenza, ma ciò succede di rado.
L’azione prepara il terreno alla pressione da esercitare postflop. Fitrzgerald dice infatti che quanto le persone parlano di avversari che non foldano mai, di solito si riferiscono a giocatori che non foldano su una double-barrel o su bet dimensionate standard.
“Ma se esercito pressione su tutte le strade ci sarà anche chi folderà top pair al river, e se foldi top pair al river significa che stai foldando l’80% o il 90% delle volte. Se andrai in triple barrel, piazzando delle overbet o andando all-in, inizierai a ricevere molti più fold di quanti tu ne abbia ottenuti finora. La tua pressione aiuta gli avversari a trovare il tasto fold”.
Un esempio
Con un breve video Fitzgerald fa poi un esempio concreto.
“Diciamo che è l’inizio di un torneo e tutti al tavolo hanno più di cento big blinds di stack. Bottone è lo stack più huge del tavolo e mettiamo che apra 2,5bb. Tu sei su small blind con K7: cosa credi che dovresti fare come standard?
Tanti dei miei studenti qui opterebbero per il call perché è una mano con buona equity che può floppare bene. Il problema si pone nel momento in cui tutti sanno che non hai una delle mani migliori. Quindi uno dei motivi per cui gli avversari non ti foldano è che sanno che non hai una delle migliori mani possibili e quindi ti mettono pressione. Che è invece quello che devi fare tu: se bottone punta 4,5bb, devi alzare a 9bb per rappresentare una mano forte, e poi devi continuare a esercitare pressione postflop.”
Sì, è un leak
In base alla esperienza coi suoi studenti, coach ‘Assassinato’ dice che la tendenza è di non esercitare pressione quando gli avversari sono riconosciuti come deboli perché in automatico si crede che non folderanno al river.
Ma chi chiama troppo al flop e al turn, spiega lo statunitense, sarà giocoforza più propenso a foldare al river. La ragione è semplice:
“Perché arriva al river con tante mani brutte e difficili da difendere. Al flop e al turn pensano che non devono pagare tanto e quindi continuano a chiamare, ma cosa faranno su una grande bet al river? Molto probabilmente folderanno”.
Esercitare pressione out of position
Fitzgerald esamina poi le situazioni in cui il protagonista della mano deve esercitare pressione fuori posizione. Il coach dice che dei board con carte alte e che presentano progetti di colore e scala sono i migliori per andare in continuation bet.
In particolare sul secondo tipo di board, per Fitzgerald il pokerista medio nordamericano andrà in raise con tutti i set e le doppie coppie. Se non rilancia, quindi, è il momento di mettergli pressione con una triple barrel.
“Se chiamano troppo al flop e al turn è perché sanno che al river tirerai il freno. Mixa qualche triple barrel con overbet quando è probabile che gli avversari abbiano una coppia debole su un board coordinato, e guardali scappare dalla mano. Mettili all’angolo nel postflop quando aprono troppe mani in posizione e chiamano costantemente le tribet. Non saranno in grado di difendersi dalla tua pressione”.