Monday, Dec. 2, 2024

Strategia

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il 2 Dic 2024

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La strategia short stack di Faraz Jaka: adjustare i range, tribettare e flattare di più da big blind

La strategia short stack di Faraz Jaka: adjustare i range, tribettare e flattare di più da big blind

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La capacità di ‘galleggiare’ quando la dotazione di chips è esigua è una delle principali linee di demarcazione tra professionisti di poker e giocatori amatoriali.

Per capire come massimizzare l’ev quando le chips sono poche ecco la strategia da short stack di Faraz Jaka: ‘the Toilet’ l’ha svelata con numerosi post sul social X (ex-Twitter).

 

1 – Adjustare i range di apertura

Per iniziare secondo Jaka bisogna ricalibrare i range di apertura.

“Inizio ad aprire mani con blocker come Q9s, K6s, A9o al bottom del range. Mani come 76s 44 scendono di valore e saranno per la maggior parte dei foldi. Gli short stack prosperano su mani che possono mettere pressione e bloccare i range di call/jamming. Inoltre non devi preoccuparti dei kicker scadenti poiché le reverse implied odds sono basse.”

Jaka posta poi due range di open da utg+2. Il primo è con hero con 100 big blind di stack:

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L’altro è con 25bb:

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Come si vede, non è assolutamente vero che da short stack si debba essere molto più tight che da deep stack. Però la composizione del range è notevolmente diversa.

“Entrambi i range aprono circa il 20% delle mani. C’è solo una differenza nella costruzione dei range. Da short stack devi iniziare a stringerti da late position, però, poiché c’è una maggiore probabilità che ti mettano all-in”.

 

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2 – Flattare di più da big blind

‘The Toilet’ prosegue dicendo che di solito gli short stack flattanoda big blind meno di quanto dovrebbero.

“Le reverse implied odds sono più basse con uno stack short. E’ più facile realizzare l’equity o andare all-in. Da short stack chiamo mani come suited connectors o Ax che con uno stack più deep folderei. Tanti giocatori non ne tengono in conto e giocano troppo tight.In questa situazione di stack se trovi una top pair puoi check-raisare al flop con il plan di andare all-in al turn, anche se il kicker non è dei migliori. E’ importante che tu faccia questo per non perdere troppo valore: non importa guadagnare 5 o 6 big blinds ma centrare il raddoppio pieno.”

 

3 – Tribetta più largo da big blind sulle aperture da late position

Stesso discorso con le tribet da big blind.

“Su aperture da late position shoverei tutte le coppie con 25bb di stack e a volte anche con 30bb di stack se ho visto che bottone e cutoff aprono molto larghi. I flat passivi sono uno spreco di chips in queste mani perché sarà difficile realizzare l’equity con queste coppie medio-basse. Giocarle in modo aggressivo è l’unico modo per salire in chips.”

 

4 – Adjustare la strategia postflop a 15bb o meno

Jaka si concentra anche sul gioco postflop.

“Checkerei dietro più spesso sui board in cui big blind può check-raisare all-in. Da short stack il floating è più difficile da realizzare quindi checkando dietro mi assicuro che le mie mani con potenziali progetti possano arrivare fino al river.”

 

5 – Exploitare i big stacks

Infine, per sopravvivere da short stack bisogna allargare i range di push contro gli avversari deep che nei loro range di open non tengono conto dello stack effettivo.

“Prenderei di mira i big stack che aprono molto larghi sugli short per shovare in exploitativo più largo. In tanti quando hanno 100bb di stack continuano a usare range da 100bb di stack che è un errore se il resto del tavolo è short. Dovrebbero evitare di aprire suited connectors e coppie basse ma non lo fanno.”

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