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Poker ABC: linee guida per giocare il Main Event MicroMillions
Chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato. La kermesse destinata ai giocatori che non hanno intenzione di investire un Buy In elevato, le MicroMillions di PokerStars, chiuderà i battenti nella giornata di domani, domenica 15 dicembre e non sarà facile per nessuno operare in regime di Deep Run a quello che è il Main Event.
Main Event da 20 Euro, ci si aspetta un field ampio
Il primo dato che caratterizza fortemente un torneo come quello di domani, è ciò che salta immediatamente all’occhio: il costo di iscrizione.
Non è da tutti i giorni giocare un Main Event da 20 Euro di Buy In, eppure è quello che accadrà domani, peraltro a fronte di un Prize Pool che ancor più difficilmente si incontra quando parliamo di Buy In di questo tipo.
I 20 Euro da investire per provare a portare a casa la parte più alta di un prize pool Garantito da €150.000, faranno gola a molti ma a livello strategico cambiano un bel po’ di cose.
Occhio all’inizio
Un field che si preannuncia così corposo, darà origine ad un numero di iscritti che, fin dall’inizio, proveranno a mettere da parte uno stack ragguardevole, ma questo non è certo il consiglio che vi dà la nostra redazione.
Ricordatevi sempre che il rischio di perdere chips importanti all’inizio del torneo, va sempre commisurato al fatto che non ripagherà in nessun modo la possibilità di salire nel count nei primissimi livelli di gioco.
Il peso specifico delle chips da investire nei primi 4 o 5 livelli del torneo, sarà sempre e comunque inferiore a quello che caratterizzerà le parti successive del torneo, in particolare quella centrale, pre bolla e finale.
Il vantaggio dei range
Per un torneo con questo Buy In, occorre sempre ricordare che avremo spesso e volentieri giocatori alle prime armi, che proveranno a combinarcela in tutte le maniere, per cui, se ci dovessimo mettere alla loro stregua, con ogni probabilità dovremmo affidarci alla sorte fin dalle prime battute, mettendo a repentaglio il nostro stack con carte marginali.
Questo è sconsigliabile per una miriade di motivi, primo tra tutti quello del peso specifico al quale abbiamo accennato in precedenza.
Inoltre non saranno rari gli spot in cui avremo a che fare con più di uno o addirittura di due e tre avversari, situazione che ci porterà spesso a dover rivedere il valore delle nostre combinazioni di partenza.
A questo punto il consiglio, soprattutto in early stage, è quello di fare esattamente il contrario di quello che fa la maggior parte dei giocatori nostri avversari, per cui la hand selection di partenza, andrà adeguatamente curata.
Apritevi nel corso del torneo
Chiudersi troppo in tornei come questo è ovviamente un errore che non si può protrarre più di qualche livello, anche perché, pur essendo un Main Event, vi accorgerete che i livelli si faranno ben presto voraci e il nostro patrimonio in chips necessiterà di una scalata verso l’alto per non rimanere troppo indietro rispetto alla media.
Per cui dopo la prima mezza dozzina di livelli, evitiamo di fare troppo i timidi e cominciamo ad entrare con una certa continuità nei piatti: inizia il momento in cui qualche buio rubato fa comodo, i suited connector da mid e late position hanno la loro utilità, non solo in apertura, ma anche in 3Bet e proviamo a difendere il nostro Grande Buio anche con mani non esattamente premium, qualche volta attaccando chi apre in maniera troppo frequente il Big Blind.
In bolla inizierà un altro torneo e il nostro atteggiamento dipenderà dal numero di Grandi Bui in nostro possesso: non lasciamoci sfuggire l’occasione di mettere pressione ai giocatori che si sono rivelati i più scared money rispetto agli altri.
In bocca al lupo!