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Gli otto peccati capitali per un torneista di poker secondo ‘bencb789’
Il set di skill per diventare un torneista di poker vincente sul lungo periodo è davvero ampio.
Può capitare che una singola lacuna sia sufficiente a inificiare tutte le competenze acquisite.
Secondo coach Benjamin ‘bencb789’ Rolle, per esempio, per un torneista di poker ci sono otto “peccati capitali”: basta commetterne anche solo uno per restare un giocatore perdente e/o non diventare mai vincente.
Mentalità che insegue le perdite
Un giocatore di tornei di poker non potrà mai essere vincente se quando perde chips modifica il suo gioco per cercare di tornare in pari.
Scarso bankroll management
Un torneista non sarà mai vincente se non riesce a gestire bene il capitale di cui dispone per il gioco: prima o poi la fisiologica varianza arriverà a bussare alle sue porte e lo farà ritrovare broke.
Essere scary nelle fasi avanzate dei tornei
Avere paura degli scalini di premio nelle fasi decisive dei tornei significa approcciare il gioco non al meglio. Vista la difficoltà di arrivare in fondo a un torneo di poker con tanti iscritti, sono occasioni che devono essere sfruttate al meglio. Ma se non sei tranquillo è letteralmente impossibile farlo.
Essere innescato contro avversari aggressivi
Modificare la propria condotta di gioco e deviare dallo standard perché un avversario ti continua ad aggredire non porterà nulla di buono. Anche contro gli avversari aggressivi devi curarti solo di intavolare il tuo A-Game.
Pensiero result oriented
Nel poker tutte le decisioni devono essere orientate al lungo periodo perché quello che succede nel breve dipende dalla Sorte. Credere di aver giocato bene o male la singola mano a seconda della via che hanno preso le chips al suo termine significa essere ‘orientati al risultato’ ed è quanto di peggio possa fare un torneista.
Avere poca attenzione delle chips nelle fasi iniziali dei tornei
Tanti giocatori cadono in questo leak: “Ho tonnellate di chips, cosa vuoi che sia una manciata in più o una manciata in meno?” Niente di più sbagliato. Per un torneista ogni propria chips ceduta agli avversari è una chips persa che sul lungo periodo ha il suo peso. Anche perché più chips si lasciano per strada all’inizio del torneo, prima ci si ritrova nella fase push or fold, ovvero in mano alla varianza…
Tiltare
Qui non c’è molto da dire: quando il tilt obnubila il pensiero prendere la migliore decisione è letteralmente impossibile!
Ignorare la matematica base
Infine Rolle sottolinea che ogni torneista di poker deve conoscere almeno l’abc del gioco. Senza avere dimestichezza con pot odds, equity, ICM… la strada è gioco forza breve!