Friday, Jan. 31, 2025

Strategia

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il 31 Gen 2025

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Lo ICM (Independent Chip Model) dallo shuffle up alla bolla dei tornei: la lezione di Benjamin Rolle

Lo ICM (Independent Chip Model) dallo shuffle up alla bolla dei tornei: la lezione di Benjamin Rolle

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Lo Independent Chip Model è un modello matematico che diventa particolarmente importante nei tornei di poker quando essi hanno raggiunto la fase a premi e il calcolo del valore atteso deve essere effettuato in termini monetari e non più in chips.

Ma l’ICM ha un suo peso già dalla prima mano del torneo, seppur più lieve. Con una serie di post su Twitter lo ha spiegato con parole semplici e adatte a tutti il coach Benjamin ‘Bencb789’ Rolle.

 

Tre scenari

Il tedesco inizia con lo spiegare il funzionamento del modello matematico:

“L’ICM è un modo per calcolare il valore reale del tuo stack in un torneo di poker. Nei tornei di poker le chips non hanno un uguale corrispettivo valore monetario. Il loro valore dipende dalle possibilità di vincere i premi. Lo ICM assegna a ogni stack un valore in base alle possibilità di finire il torneo nelle diverse posizioni. Aiuta a capire il valore delle chips in termini di premi monetari. Questo è specialmente importante nei grandi momenti dei tornei come la bolla premi o il tavolo finale”

Rolle immagina quindi tre scenari:

  1. Inizi un torneo da cento dollari con cinquemila chips ma poi le perdi tutte tranne dieci chips.
  2. Sei in piena bolla premi – ossia a una eliminazione dall’in the money – e hai dieci chips.
  3. Sei in the money con dieci chips.

In queste tre situazioni che potrebbero sembrare simili, in realtà le dieci chips hanno un valore molto diverso.

“All’inizio del torneo quelle dieci chips non hanno alcun valore, probabilmente neanche un centesimo. Avendo una ridotta possibilità di raggiungere la zona premi, il tuo stack potrebbe valere centesimi o persino qualche dollaro. Se sei in the money, le due dieci chips valgono più del buy-in iniziale di cento dollari”.

L’ICM è valido in ogni fase dei tornei di poker ma nelle fasi iniziali ha meno peso nella presa di decisioni mentre diventa di primaria importanza nelle fasi conclusive e in particolare nei tavoli finali.

 

ICM preflop con l’80%-90% del field

In un torneo da mille iscritti con novecento left e average stack di 50bb, hero apre da hijack e riceve una tribet del giocatore su cutoff. Secondo il modello dell’equilibrio in cEV hero deve foldare il 43% delle mani che ha aperto.

Secondo il modello ICM, invece, la soglia del fold è del 40%. A cambiare sono i range come potete vedere nelle schermate.

 

ICM preflop con il 33%-50% del field

Torneo da mille iscritti con trecento left e un average stack di 40bb, la action è la stessa ossia hijack che affronta la tribet di cutoff.

In cEV hero deve foldare il 34% del range di apertura come riportato dalla chart.

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Secondo il modello ICM invece il range di fold è quasi il doppio: del 64%.

In compenso lo Independent Chip Model indica di giocare in modo molto più aggressivo rispetto al cEV: in ICM jam e fourbet sono più del 30% del range contro il 19% del modello in chip.

 

ICM in bolla da midstack

Bolla piena di un torneo da duecentocinquanta entries con un stack medio di 20bb.

Cutoff openpusha con 20bb di stack e ci arriva la parola da big blind con 17bb. Cosa dobbiamo fare? Secondo l’ICM il range di call è composto dal 9% del mazzo.

Per avere un termine di paragone, il giocatore su small blinds con 15bb di stack dovrebbe chiamare più tight, solo top 8,5%.

Curiosamente, per il giocatore su big blinds con 20bb di stack il range di call sarebbe ancora più chiuso di un ulteriore punto percentuale. Rolle spiega con parole semplici le differenze di range appena rilevate.

“L’ICM considera sempre il rapporto tra rischi e ricompense. Se la ricompensa consiste nel raddoppiare e metterti in una posizione tremendamente vantaggiosa, allora puoi rischiare la tournament life in situazioni ad alto impatto di ICM anche con carte più deboli di quelle che la maggior parte dei giocatori credono essere corrette, per esempio AQ, AK ecc.”

Vale la pena ricordare che l’ICM qui è un ICM in equilibrio, ossia che non considera fattori specifici come le tendenze dell’avversario e altre variabili situazionali cui è opportuno ‘adjustarsi’.

 

Per riassumere

Nell’ultimo post vergato sul suo profilo X, il coach tedesco riassume le indicazioni della lezione.

  • Puoi andare avanti foldando fino all’in the money quando un double-up non porta così tanti benefici, ad esempio con uno stack compreso tra 8bb e 15bb un raddoppio è meno profittevole rispetto al rischio di non raggiungere la zona premi del torneo.
  • Nelle fasi iniziali dei tornei, fino a quando è in gioco il 75% del field, dovresti giocare un approccio più orientato al chipsEV.
  • Da 75% a 50% del field left, devi iniziare a prendere in considerazione le linee ICM contro gli stack più grandi.
  • Dal 50% al 33% del field devi iniziare a implementare più concetti ICM come ad esempio flattare di meno e tribettare e fourbettare di più.
  • Dal 33% del field fino alla bolla devi seguire un approccio più ICM.

“E’ un approccio più tight ma più aggressivo ma butta un occhio agli spot in cui riesci a giocare tante mani a causa degli avversari deboli”.

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