Intervista con “Puparo”, quarto al Sunday Million di Full Tilt

Sono ancora molti gli italiani che frequentano i grandi tornei domenicali nelle room .com attratti da montepremi incredibili, montepremi che i giocatori di una singola nazionale non riuscirebbero a mettere in piedi, anche a causa dei limiti imposti alle giocate dagli enti che supervisionano la regolarità dei giochi.

Questa settimana un nostro connazionale si è presentato al final table del Sunday Million di Full Tilt e giocando con grande abilità è riuscito a strappare un quarto posto finale che gli ha valso una ricca fetta del montepremi: 68,328$.

“Puparo” ci ha gentilmente concesso qualche minuto del suo tempo raccontandoci come è andato il torneo in questa intervista,ma naturalmente chiedendo di mantenere l’anonimato.

1)Ciao Puparo, è un piacere intervistarti per un occasione così speciale come questo final table nel Sunday Million di Full Tilt. Per cominciare vediamo di conoscerti meglio, vuoi raccontarci un pò da quanto giochi e come ti sei avvicinato a questa disciplina?

Ciao, prima di tutto grazie mille per questa intervista. Gioco da circa circa 2 anni. Mi sono avvicinato coinvolto da un mio amico che aveva iniziato da poco, me ne ha parlato e quindi ho provato. La cosa interessante è che qualche mese dopo che avevo cominciato a giocare, ho cominciato ad occuparmi di poker anche nel lavoro facendo vari programmi per la TV e quindi mi sono appassionato ancora di più. Questo perchè riesco a vedere tante mani e ad avere un rapporto privilegiato con tanti giocatori professionisti. Sembra banale, ma è incredibile vedere che ci sono tantissime differenze nel modo di giocare o di gestire le varie situazioni che spesso ci si trova ad affrontare. Quello che mi ha impressionato è vedere che a volte il modo di essere di una persona ricalca esattamente il suo modo di giocare, altre volte è proprio il suo opposto.

2)Arriviamo a questo splendido risultato, ci racconti un pò com’è andato il tuo torneo?

Ho partecipato al torneo perchè avevo vinto il buy in con un satellite. Ho cominciato senza nessun tipo di aspettativa, ma con molta voglia di giocare quella notte (da mezzanotte a mezzogiorno). 12 ore con soste brevissime, mi sono accorto che il numero di giocatori si era dimezzato intorno alle 4 del mattino e allora ho cominciato a pensare che forse sarei potuto arrivare in zona bolla. Alle sei la bolla era scoppiata e alle 8 eravamo rimasti in 50 e la stanchezza cominciava a farsi sentire.

Da quel momento in poi ho cominciato a fare il count down, avevo cominciato a crederci sul serio. Poi, come per magia, mi sono ritrovato al tavolo finale e mi sono risvegliato grazie anche al pianto puntuale di mio figlio di due mesi. E poi sono arrivato quarto…con tanto tanto tanto amaro in bocca… Credo di aver giocato per 12 ore cercando sempre di limitare i rischi e rinunciando spesso a tante chips che avevo già messo nel piatto, non sono mai andato allo scontro con i vari chipleader e ho sempre cercato sempre di “dominare” l’azione.

Anche al tavolo finale sono stato sempre molto avveduto, poi dopo il decimo all in consecutivo dello small blind quando io ero big blind e al mio decimo fold consecutivo, ho chiamato con 10 Q suited. Allo showdown vedo il suo J 3 off suited che non mi spaventa più di tanto soprattutto dopo che il flop si palesa in un 9 9 10 rainbow, il turn è un 6 senza senso. Il river distrugge la mia idea di salire sul podio: J!

3)Ma com’è stato il livello del torneo e hai notato grosse differenze con i tornei domenicali italiani?

Credo che il livello fosse molto alto, c’erano molti PRO e player che avevano fatto risultati pazzeschi e per questo prima ti ho detto che non avevo nessuna aspettativa. Non so comunque notare delle differenze perchè non gioco quasi mai i tornei domenicali e i tornei in genere.

4)Giochi anche live(eventuali risultati)? Quali sono le tue caratteristiche di giocatore?

Si, gioco live, ma cash game, c’è molta più azione in un lasso di tempo decisamente più limitato e visto che non riesco quasi mai a ritagliarmi due tre giorni per fare un torneo, il cash è la modalità che preferisco, per ora. Quando mi chiedono che tipo di giocatore sono, dico che quando mi siedo ad un tavolo, non decido mai a priori come giocherò semplicemente perchè non so come sia giusto giocare. Prima ho bisogno di “conoscere” almeno a grandi linee i miei avversari, non sempre ci riesco naturalmente. Questa disciplina ti obbliga a giocare da solo, ma ti obbliga a giocare con gli altri.

5)I Tuoi progetti futuri ora?
Continuerò a fare il mio lavoro, mi piacerebbe fare un programma con il poker protagonista, diverso da quelli a cui siamo abituati, vediamo se ci riesco. Nel tempo libero continuerò a giocare qualche torneo e soprattutto il cash game.