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Pokerstars EPT Vienna Day 1A – Vanno avanti solo Zito e Giaroni
VIENNA – Ammettiamolo. L’Italpoker ha vissuto momenti più appassionanti del day1A dell’Ept di Vienna. Non che sia stata una giornata da dimenticare in tutto e per tutto, intendiamoci. Ma quando entrando nella sala poker allestita al Kursalon, proprio nel mezzo del cuore pulsante di Vienna, non riesci a distinguere tra il grigio topo del cielo che c’è fuori, e il metaforico grigio noia che si leva dai tavoli, ecco che non servirebbe andare tanto oltre.
Per rispetto dei diretti interessati e del lettore, però, racconteremo che dei 7 italiani iscritti a una giornata inaugurale con 234 entranti ne sono sopravvissuti due. Segui il Blog in Diretta su ItaliaPokerForum
Diremo che tra questi il campione di biliardo Gustavo Zito è il più fornito in chip, 67.400 gettoni per lo più guadagnati poco prima del break cena grazie a due assi giocati in slow play da small blind sul raise di un late position, e liberati in tutta la loro potenza preflop da uno sciagurato squeeze play di un corto che poi, da grande buio, ha timidamente passato stritolato dallo scontro tra le due dame dell’original raiser e i due pini del re della stecca che ora capitana il team Europk.
Aggiungeremo che il compagno di squadra di “Gus Zito”, Gianni Giaroni, ha finito un day1 in linea con le sue abitudini, 42.000 chip, qualcosa sopra alle 30.000 dello stack di partenza. Finiremo col raccontare che Maurizio Saieva, spregiudicato player agrigentino qualificatosi on line all’evento viennese e già visto su grandi palcoscenici andare a soldi al Main Event Wsop 2009, è riuscito a galleggiare fino all’ultimo colpo di giornata, perdendo un coin flip A-K contro Q-Q e niente sul board a aiutarlo ad evitare l’eliminazione.
Non perderemo più di tanto tempo a elencare invece, le eliminazioni pomeridiane di Pier Fabretti o Fabrizio Ascari, quest’ultimo out 7-7 contro K-K su flop 5-Q-Q ben prima che le lunghe ombre autunnali incupissero gli austeri palazzoni austroungarici del centro di Vienna.
Non ci soffermeremo a lungo sull’ennesima giornata storta di Cristiano Blanco (finita con un A-7 “pushato” da short e chiamato da un anonimo K-Q di un blind premiato da una dama al flop), o sull’inefficace bluff di Sergio Castelluccio, che su board a dir poco drawy, 9-6-5-3 double suited, dopo una serie di check al flop ha rilanciato in steal con Q-J di semi inutili al turn, per poi insistere pure al river dopo che un asso di quadri non aveva completato alcun progetto.
“L’unica mano sensata con cui l’avversario poteva chiamarmi era 3-3, visto che tutte le altre mani che potevano bussare flop e “cold-callare” un raise al turn erano delle draw non completate. Purtroppo però dopo averci pensato una vita il rivale mi ha chiamato proprio con il set” racconta Sergio poco dopo l’eliminazione, arrivata una volta rimasto short quando il suo A-Q ha incrociato un A-K che ha poi tenuto.
Rudy Gaddo