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Pokerstars.com EPT Copenhagen Day3 – Andrea Benelli chiude 31esimo
Andrea Benelli. L’Italia dei flop e delle due carte coperte si aggrappa al toscano per salvare una spedizione che ( aldilà dell’esiguo numero di nostri rappresentanti) rischia di essere un po’ un mezzo disastro. Forse ci si era abituati troppo bene con i recenti continui piazzamenti (per non parlare dello schiacciante dominio in quel di Praga) ma la realtà di oggi è che nell’ITM in Danimarca portiamo un solo nome sebbene sia lo stesso che già quattro volte in stagione ha conseguito questo notevole traguardo. Se lo sommiamo ai due Final Table la stagione di Andrea è davvero straordinaria e mancano ancora tre tappe.
Come al solito le fasi che seguono lo scoppio della bolla sono frenetiche e molti players che si erano aggrappati ai loro esigui stack nelle fasi calde rompono ogni indugio e si lasciano andare tentando il tutto per tutto nel più classico dei “o la và o la spacca”. E infatti il primo livello di questo Day3 ci consegna ben 8 uscite fino a quella che ci costa maggior amarezza. Andrea è posizionato al featured table ( altro segnale di uno status raggiunto e riconosciuto) a fianco del campione di casa Rasmus Nielsen che sta inanellando un rush di mani e eliminazioni che in breve lo portano ad essere chip leader del torneo.
Benellli parla dopo di lui e prima dell’altro “house player” Jonas Klausen, quindi una situazione tutt altro che semplice ma, già nei primi minuti, grazie anche al poker muscolare che lo contraddistingue, l’italiano riesce lentamente ma inesorabilmente a incrementare la propria dotazione di chip. Fino alla mano che lo condanna e che ci lascerà tanti rimpianti per quello che avrebbe potuto significare: vi è uno standard raise di Andrea preflop a cui aderisce il solo Nielsen. Il Flop è Q-8-9 e su una forte puntata del danese il nostro eroe lo mette ai resti per ulteriori 100.000 pezzi. Lo straniero chiama quasi istantaneamente dall’alto delle sue 400.000 chip mostrando Q-J offsuited per una top pair e un gutshot comunque stradominate dai pocket rockets ( A-A) del toscano.
Un terrificante T al turn mette fine ai giochi e fa gridare tutti allo scandalo e alla sfortuna anche se, a onor del vero non è stata una chiamata poi così orripilante. Si può chiamare certo, ma bisognerebbe anche perdere il colpo e lanciare quindi Andrea alla guida del tavolo e probabilmente del torneo. Recriminazioni che lasciano il tempo che trovano ma che non devono comunque farci dimenticare l’ennesimo grande risultato ottenuto dal nostro che, visibilmente amareggiato abbandona il Casinò Radisson comunque con lo sguardo della tigre, magari una tigre tedesca pronta a riprendersi la propria preda in quel di Dortmund…