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ICM – Independent Chip Model lez. 2
Nella nostra carriera di pokeristi ci saremo sicuramente misurati con i concetti di Odds & Outs, ovvero di probabilità che la nostra mano sia vincente e quanto sia ragionevole puntare per vedere la carta successiva.
Nel cash game è relativamente semplice, perché ogni mano ha una storia a se, e sappiamo che la nostra equity, ovvero quanto prenderemo nel lungo termine in quella situazione, è sempre pari al piatto moltiplicato per le probabilità che abbiamo di vincerlo.
Il successo nel poker si misura su quante volte le nostre scelte hanno un Expected Value (valore atteso: EV) positivo, e cioè la nostra equity è superiore a quanto dobbiamo puntare per giocare.
In un torneo le cose si complicano non poco, perché la nostra equity non si misura direttamente sul piatto che abbiamo davanti (sono solo chips), ma in funzione del premio finale.
L’ICM parte da tre presupposti:
1)Siamo in situazione push/fold, quindi il calcolo si effettua sulla possibilità iniziale di vincere, indipendentemente dalle carte comuni che escono.
2)la probabilità di vittoria in un torneo è direttamente proporzionale alle chips che si hanno davanti
3)i partecipanti sono tutti dello stesso livello.
Cioè, anche se può sembrare strano e che il più bravo ha più possibilità di vittoria, il modello analizza solo una parte della strategia del torneo e mette tutti sullo stesso piano..
In un torneo con 3 premi (classico SNG) la mia equity sarà pari alla percentuale che ho di arrivare primo moltiplicata per il primo premio + la percentuale di arrivare secondo per il secondo + la percentuale di arrivare terzo per il terzo.
Pertanto il fatto di stare dentro o fuori da un piatto ha la sua importanza, indipendentemente dalla grandezza del piatto, ma in funzione di quanto questo modifica le nostre possibilità di vincere un premio o un altro e quindi le dimensioni del nostro stack rispetto a quello degli avversari.
A questo punto anche il fold ha un EV che può essere diversa da zero e addirittura inferiore all’EV in caso di perdita, cioè può capitare, e capita spesso che foldare ci fa comunque perdere soldi, oppure il contrario, con buone carte la nostra possibilità di vittoria non è così elevata e foldare ci fa vincere comunque..
Facciamo qualche esempio:
SNG (classico 50/30/20) blinds 400/800
BU Button (5.000)
SB Hero (2.500)
BB BigBlind (2.500)
SB Hero is dealt 7 4
Pot 1.200
BU folds, Hero ??
In questo caso Hero dovrebbe pushare (andare allin ) quasi sempre, in quanto la possibilità di vincere aumenta l’equity sul primo premio, mentre quella di perdere diminuisce quella sul secondo premio, perciò non ha bisogno di una grande possibilità di vittoria per essere in EV+.
Il fold è sempre negativo e diminuisce le possibilità sia sul primo che sul secondo premio, per questo non è difficile che la EV in caso di perdita sia paragonabile a EV fold.
Questo è tanto più vero quanto più supponiamo che BB sia tight nel chiamare il push, poiché, chiaramente, anche la fold equity è molto elevata.
Per BB, d’altro canto, l’EV fold è ancora più negativa, quindi sarà “costretto” a chiamare con un range molto più ampio di mani di quanto non farebbe in altre situazioni, questo non fa’ altro che aumentare ulteriormente la nostra equity sul pot finale.
Facciamo il caso, invece che a pushare fosse stato BU.
SNG (classico 50/30/20) blinds 400/800
BU Button (5.000)
SB Hero (2.500)
BB BigBlind (2.500)
SB Hero is dealt A 9
Pot 1.200
BU raises to 5.000 and is All-in, Hero ??
Hero folda, nonostante la mano di gran lunga migliore, qui ha solo da perdere, solo con una premium ha sufficienti probabilità di vittoria per insidiare il primo posto. Le possibilità di perdita, cancellerebbero ogni equity sul primo e secondo posto e soprattutto foldare lo SB al chip leader fa’ diminuire di poco la sua equity sul primo posto, a causa della considerevole differenza di stack, mentre aumenterà la sua equity nei confronti di BB, sul secondo posto se anch’esso costretto al fold.
Questo è il classico caso in cui Hero foldando guadagna comunque e vediamo perché:
BB folda: Hero guadagna 400 chips su BB che equivale a + 30% sul 2° posto e quasi invariato sul primo
BB vince: Hero perde 400 chip su BU che va a 2500 cioè perde 16% del 2° posto e il 4% sul 1° cioè Hero deve foldare una mano che perda più del 22% delle volte perché questa mossa sia EV+ (praticamente gioca solo AA-KK )
BB perde: Hero guadagna il 100% del secondo posto
Come è facile capire, l’importanza dell’ICM assume più valore tanto più ci avviciniamo alla zona premio.
E se nelle fasi iniziali, il calcolo classico di Odds & Outs è sempre valido, perché più chips si guadagnano, più ci si avvicina al montepremi
Più avanti nel torneo questo non è più valido, o perlomeno dovrebbe essere aggiustato con considerazioni fatte in funzione della nostra posizione, la profondità degli stack e lo schema dei premi.
Il modello comunque, non prescinde da una corretta valutazione dei range con i quali i nostri avversari faranno o chiameranno un allin, la corretta interpretazione delle percentuali di vittoria e perdita è sempre la chiave del successo in questo gioco.
Wildshark