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Postazioni per grindare: nuovo Apple iMac
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Avete in programma di cambiare computer, magari per farvi un regalo per il compleanno, la maturità o la fine degli esami? Cercate un PC performante, in grado di reggere uno spinto multitabling con software di supporto, magari in vista del cash game, ma al contempo volete una postazione da urlo anche per giocare con i più recenti videogiochi o guardare un film? Allora forse il nuovo iMac può fare per voi.
Iniziamo con una premessa doverosa: praticamente tutti i software delle poker room hanno il supporto per Mac; ad esempio, per Pokerstars.it e GDPoker.it (Ongame) non su sussiste alcun problema, mentre per altri circuiti esiste pur sempre la possibilità di creare una macchina virtuale che faccia girare Windows, o, addirittura, anche se è una soluzione non troppo convincente, potete installare Windows direttamente al posto di Mac OS X.
Risolto il problema software, per nulla di secondo piano, andiamo ora a conoscere le novità della postazione all-in-one più venduta di sempre, l’Apple iMac che si rinnova sotto molti aspetti in questa sua settima generazione, disponibile nei due modelli già visti in passato da 21.5 e 27 pollici.
Il design rimane quello tradizionale: le classiche linee pulite ed eleganti di Apple sono un ottimo biglietto da visita per una delle più interessanti novità di questo 2011, almeno per il momento. Se, come detto, l’esterno non è cambiato più di tanto, vediamo qualche dettaglio ulteriore sul piano hardware, che ha subito un restyle di non poco conto.
Per quanto riguarda il chip grafico, Apple è definitivamente passata sul fronte di AMD, essendo stata scelta una scheda AMD Radeon HD 6970M (di serie sul modello da 27’’), fino a tre volte più veloce della precedente, per rendere al massimo sia nella riproduzione di film che durante il gaming, potendo contare su 2GB di RAM dedicati GDDR5.
Per il processore, come Apple aveva già annunciato in sede di presentazione, sono stati scelti i modelli i5 e i7 di Intel quad-core da 2.5 o 2.7 GHz per il modello da 21.5’’ e da 2.7 o 3.1 GHz per il fratello maggiore della serie. Le prestazioni sono nettamente migliorare rispetto alla generazione precedente e i benefici si riscontrano sotto praticamente ogni aspetto; se, inoltre, state utilizzando applicazioni veramente pesanti per il sistema, in background si attiverà una delle principali novità in casa Apple, Turbo Boost 2.0, che farà passare la frequenza della CPU a 3.8 GHz in overclock, per fornire quel quid in più necessario al vostro Mac per l’elaborazione dei dati. Il controller della memoria è integrato ai core e, in aggiunta agli 8 MB di Cache L3 condivisi, rende straordinariamente reattiva la nostra postazione.
Come da tradizione, sul sito di Apple è presente il configuratore nella sezione dello Store, grazie al quale potrete assemblare il vostro iMac su misura per le vostre esigenze, aggiungendo un banco di RAM o espandendo il parco hard disk con l’aggiunta di un SSD, per trasformare il vostro computer in un vero e proprio razzo.
Se è vero che siamo al cospetto del top assoluto di gamma per quanto riguarda gli all-in-one, peraltro in aperta concorrenza con praticamente tutte le altre postazioni della concorrenza, sia desktop che notebook, solita nota non del tutto eufonica riguarda il prezzo: si parte da 1.149€ per il modello da 21.5’’ base, a salire, a seconda della configurazione di CPU scelta (extra esclusi, quindi) fino a 1.899€ per quello da 27 pollici, del quale abbiamo provato una buona configurazione quasi full optional sfiorando i tremila euro: soldi sicuramente ben spesi, per un acquisto in ottica futura e abbastanza di grido, ma, per certo, non pensato per risparmiare.