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Campione – Seconda Tappa Campionato IR – Main Event
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Chiamate pure il 118! Anzi, no. Il 218. Questo è il numero dei partecipanti al Main Event di Campione D’Italia.
Ennesimo successo di adesioni e soprattutto per Italian Rounders anche grazie all’impeccabile direttore del torneo Enrico Mognaga e il suo staff che si lascia sfuggire però il chipcount alla fine del day1, strumento fondamentale per il lavoro di noi giornalisti e per i giocatori stessi.
Il field di partenza genera un primo premio di 54.000€ che fa gola a tanti volti noti del panorama pokeristico italiano.
Lo stack di 15.000 chips e i blinds che si incrementano ogni 45 minuti richiamano nell’enclave italiana persino Dario Minieri. La sfida viene accettata anche dall’immancabile Gino Alacqua e dal pro Max Pescatori. Il team di casa di Lottomatica è al completo. I giocatori di qualità, quindi, non si sono certo rirati indietro.
Tuttavia Pescatori, Marco Della Monica, Filippo Candio e molti altri big non trovano il passo giusto ed escono repentinamente.
Minieri rimane vittima della mano che noi tutti non vorremmo mai subire: K-K contro A-A. Il tempo non si ferma dinnanzi a queste eliminazioni e dopo lunghe ore di battaglia Matteo Pecorella viene giustiziato in zona bolla per colpa di una giocata a dir poco discutibile di Salvatore Persiano che in precedenza aveva eliminato anche Maurizio Bacci.
La stessa sorte tocca al nostro amico e collega Andrea “Topkapias” Borea che con poco meno di 10 big blind muove all-in da under the gun con A-K e trova il call di K-K di un avversario. La bolla è una maledizione e questa volta spetta a Fabio Papi.
Il suo carnefice è Giorgio Bernasconi autore di una prova maiuscola sin dalle prime fasi di gioco e a lungo chipleader dell’evento. Superato il punto critico dell’ingresso nella zona premi l’azione comincia a svilupparsi con un ritrmo martellante.
La struttura dei bui obbliga i giocatori corti a forzare le mani. Progressivamente si arriva al tavolo finale con la nota dolente di Bernasconi che esce in 12° posizione contro Adriano Baruffi che con A-K suited vince il coinflip in all-in preflop contro le donne di Bernasconi.
Ecco quindi la composizione del tavolo finale:
Seat 1: Dario Colombo 179.000
Seat 2: Adriano Baruffi 777.000
Seat 3: Marco Romeo 704.000
Seat 4: Gino Alacqua 119.000
Seat 5: Khristian El Dosoky 325.000
Seat 6: Ben Speroni 96.000
Seat 7: Riccardo Lacchinelli 304.000
Seat 8: Leonardo Cucchiarini 584.000
Seat 9: Roberto Pini 199.000
Ben Speroni e Gino Alacqua sono i più corti e nonostante gli sforzi profusi per rientrare in partita si devono accontentare della nona e della ottava piazza, seguiti da Pini in settima.
L’abile e aggressivo giocatore romano Kristian El Dosoky perde un paio di mani chiave che rovesciano la storia del suo torneo, relegandolo al sesto posto. Lacchinelli gioca tutto in coinflip e non sempre si può vincere. Quinta piazza per lui.
Con la sua eliminazione spariscono tutti i big dal tavolo finale. Spazio quindi alle nuove leve con l’iperaggressivo Cucchiarini, il preparato Baruffi, il sornione e attendista Romeo e solido e arcigno Colombo.
Quest’ultimo, però, è il giocatore più corto dei quattro ed è obbligato a prendersi i rischi maggiori per sopravvivere.
Colombo, che di nome fa Dario, in onore a Minieri manda tutto con Q-8, ma trova pronto all’appello Romeo con A-10 che regge fino al river.
Il gioco a tre vede come protagonisti Baruffi e Cucchiarini che, sportivamente parlando, se le danno di santa ragione. La mano chiave del torneo si presenta quando i due vanno all-in preflop.
Allo showdown la coppia di 4 di Cucchiarini sembra spacciata in confronto alla coppia di donne di Baruffi, ma un 4 al river riduce Baruffi quasi al tappeto. Nonostante il pallido tentativo di recupero, Baruffi deve cedere il passo definitivamente al terzo posto, sempre contro Cucchiarini che nel testa a testa finale nettamente in vantaggio nel chipcount.
La stanchezza sommata al deal spalma premi prende il sopravvento nell’heads-up. Le chiamate bizzarre non mancano e così Romeo raddoppia miracolosamente, diventando momentaneamente chipleader, poiché Cucchiarini riesce a ribaltare immediatamente le sorti dell’incontro portando a casa il titolo. Rimasto con 280.000 chips circa (su un totale di 3.270.000 chips) Romeo completa dallo SB per 80.000. Cucchiarini manda la vasca con 6-7 suited a picche e Romeo esclamando “vabbè, tanto esce il 4” chiama con 10-4 suited.
Board: Q-8-8-5-9 e con la scala runner-runner Cucchiarini intasca 38.870€ contro i 30.000 di Romeo e Baruffi.