Poker terrestre: le associazioni di poker sportivo tra indiscrezioni e speranze

Le associazioni di poker sportivo rimangono in attesa di conoscere il proprio destino. Il loro futuro è legato al contenuto della cosiddetta Legge Comunitaria 2008 (ove, lo ricordiamo, è contenuto un articolo specifico per il poker live) attualmente in discussione alla Camera dopo la recente approvazione del Senato. Il presente, invece, è vincolato al rapporto con la Questura di competenza. E lì, lo sappiamo, si entra nel campo della discrezionalità. Ed è proprio la disomogeneità di interpretazione ad aver in passato spinto il Ministero a chiedere il parere del Consiglio di Stato  nel tentativo di redigere una circolare inter-questurale al fine di fissare dei paletti di liceità per il Texas Hold’em. Era la fine del 2008, e proprio in occasione del pronunciamento del CdS in merito al ricorso della Poker One di Campobasso si credeva di essere arrivati alla promulgazione della tanto attesa circolare ministeriale. Ma nulla di tutto ciò.

L’introduzione dell’articolo sul poker terrestre nella Legge Comunitaria sembrava aver spinto il Viminale a parcheggiare la circolare in attesa di una vera e propria regolamentazione. Ma proprio con l’avvio della discussione alla Camera sembra che la situazione stia mutando per l’ennesima volta.

Indiscrezioni trapelate da fonti ben informate ci riferiscono che nella seconda metà di febbraio il Ministero degli Interni avrebbe chiesto un parere al Ministero delle Finanze relativamente agli aspetti fiscali concernenti la pratica del poker sportivo nelle associazioni. La risposta dal Palazzo di via XX Settembre dovrebbe ormai essere imminente (il termine è di 45 giorni) e sembra che alla luce di ciò il Ministero degli Interni si stia preparando a  completare e divulgare la circolare che tutte le associazioni si attendono. E tutto ciò prima che la Legge Comunitaria termini il suo corso, quindi senza che si parli ancora di concessioni. Potrebbe essere forse questa una possibile (l’unica?) strada che consenta alle associazioni di non essere fagocitate dai concessionari di gioco?

In caso affermativo, ci si chiederebbe che ne sarà del famoso articolo in discussione alla Camera. Ma è meglio non porsi troppi interrogativi. Il poker, si sa, ci ha insegnato a vivere alla giornata.