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il 10 Giu 2011

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Saverio “Skezzz” Cassano : “Mindset, bankroll management e studio sono fondamentali”

Saverio “Skezzz” Cassano : “Mindset, bankroll management  e studio sono fondamentali”

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Skezzz in un momento di relax dal poker

Da qualche settimana lo vediamo alle prese con i Sit&Go in diverse piattaforme con ottimi risultati, come torneista ha già dimostrato di essere un grande giocatore, ottenendo oltre 200.000 Euro di profitto sino a questo momento.

Oggi abbiamo il piacere di parlare con Saverio Cassano, “Skezzz” per il popolo dell’online. Saverio è un ragazzo di  26 anni che come molti ha cominciato a giocare a poker dopo aver vinto un torneo live in un circolo, quando ancora era consentito giocare live. Come molti dei più forti giocatori italiani, Saverio prima di cominciare la sua avventura nel poker era un appassionato ed abile giocatore di Magic : The Gatherinng, specialità dalla quale vengono anche il campione del mondo Dario Minieri e Giacomo Loccarini.

Abbiamo deciso di conoscerlo meglio in un intervista esclusiva, che mette a nudo molti aspetti del suo carattere riservato.

Ciao Saverio, è un piacere averti qui con noi. Ritengo doveroso cominciare la nostra intervista con una piccola presentazione, così da farti conoscere meglio ai nostri lettori ?

Ciao a tutti gli amici di ItaliaPokerClub; mi chiamo Saverio Cassano e sono un giocatore di poker professionista.
Da quanto tempo giochi a poker, come hai cominciato, ed ora qual è la tua specialità preferita o main game che dir si voglia?

Gioco a poker da inizio 2007. Prima di conoscere il poker ero un giocatore di Magic: The Gathering! Il caso volle che molti dei miei amici “magicanti” iniziarono a giocare a poker for fun. Inizialmente ero un po’ scettico, ma poi pian piano mi sono accodato a loro ed ho iniziato a giocare i primi sit&go da 1€ su bwin.com. Inoltre nella mia città, Bari, si intravedevano  i primi circoli ed i primi tornei live.

Venne organizzato un torneo live  il cui buy-in era 50€ e decisi di iscrivermi(il mio bankroll all’epoca ammontava a circa 100€); il primo classificato avrebbe vinto un ticket da 1100€ per un torneo a Montecarlo. Lo giocai e lo vinsi in heads up contro un mio amico giocatore di magic, non mi sembrava vero di aver vinto tutti quei soldi, mai visti così tanti tutti insieme in vita mia. Al tempo ero abituato a giocare lunghi tornei di MTG e a stare ore ed ore concentrato sulle carte… il poker mi sembrava persino più semplice. E così iniziò la mia avventura: cashai il ticket ed utilizzai quei soldi come primo bankroll.

Ovviamente all’epoca ignoravo i concetti di bankroll management e di disciplina ed ho demolito e ricostruito bankroll di continuo, fino alla luce rivelatrice: iniziai, grazie al consiglio di amici, a frequentare i primi forum online, a documentarmi, a studiare e a qualche mese dalla nascita delle .it ero già un giocatore vincente di sit&go(grindavo i 6$ e i 16$ su stars.com). Appena nate le .it caricai 500€ su gioco digitale ed iniziai a grindare i sit&go da 50€(certo, il bankroll management non era ancora il mio forte, ma c’è da dire che il livello era davvero basso). Feci il mio primo cashout di 11K quando il mio bankroll dopo un paio di mesi era arrivato a 22k€… tutto il resto è storia!
Ora il mio main game sono gli MTT, ma non disdegno i sit&go 5-6max high stakes che sto grindando un po’ ovunque con discreto profitto 🙂

Che giocatore ti reputi, quali credi siano i tuoi punti forti e quelli deboli ?

Sono un giocatore estremamente aggressivo, ma adatto continuamente il mio gioco in base agli avversari che ho di fronte; la versatilità quindi è uno dei miei punti forti.
Punti deboli… beh decisamente la mancanza di continuità, spesso il semplice profitto non è uno stimolo sufficiente per esprimere in ogni circostanza il mio A game… ho un continuo bisogno di nuovi stimoli e nuove sfide; quando sono motivato riesco ad esprimermi al meglio!

So che oltre ad essere un ottimo grinder, di tanto in tanto trovi il tempo per coachare qualche giovane promessa, come hai fatto con Denny Paparella “drow89” che mi pare stia facendo molto bene. Che ne pensi del coaching nel poker?

Il coaching è una pratica molto diffusa ormai, spendendo anche pochi soldi puoi fare passi da gigante grazie ad un coach che illumina il tuo cammino pokeristico.
Sono certo che se mi fossi fatto coachare da qualcuno in gamba qualche anno fa, avrei risparmiato tempo(un coach può darti informazioni che per essere acquisite giocando, necessitano di tanto tempo) e denaro(è vero che c‘è un investimento iniziale da fare, e quindi nel breve termine si può pensare di star spendendo tanti soldi, ma la verità è che il guadagno nel long term è immenso).

Proprio per questo motivo, non amo condividere con molti il mio thinking process.,Infatti si contano sulla punta delle dita i miei coachati(ai quali, tuttavia, do anche l‘anima). Io so bene quanto ho sudato per arrivare a buildare il mio know-how e non amo rivelare concetti chiave che mi sono costanti tanto tempo e denaro. Inoltre in un panorama ghettizzato come quello delle .it dove si raggiungono con molta facilità gli high stakes, non si fa altro che formare dei futuri avversari che conoscono molto bene il nostro thinking process ed in discipline come i sit&go in cui l’edge è minima e molti spot sono obbligati, non faremo altro che giocare face up con conseguente perdita di edge e quindi di soldi. Quindi conviene davvero?

Ho deciso di coachare poca gente, di cui mi fido, che conosco in real life e con la quale ho un rapporto personale, magari anche di amicizia extrapoker. Denny è uno di questi, un ragazzo tranquillo che stako e coacho e che mi sta ripagando con ottimi risultati; il mio obiettivo è portarlo entro fine anno a grindare gli high stakes con profitto, e sono belle soddisfazioni 🙂

Volendo fare una classifica delle cose indispensabili o necessarie ad un giocatore per diventare reg. o comunque migliorarsi fino a giocare gli High stakes e trarne profitto, cosa metteresti al primo posto ?

Mindset, bankroll management  e studio sono fondamentali. Anche senza un talento innato, bastano queste 3 caratteristiche per formare un giocatore vincente.

E di forum e portali sparsi per la rete che mi dici, credi che siano utili alla crescita di un giocatore ?

Beh io sono la prova vivente dell’importanza dei forum. Grazie ad essi sono diventato quel che sono ora 🙂
Credo sia uno step INDISPENSABILE per la crescita di ogni futuro PPP. I libri non sono sufficienti perché spesso presentano concetti non attuali… invece cosa c’è di più attuale di un forum che sforna discussioni giornaliere su tanti spot cruciali di ogni categoria(sit&go, MTT, cashgame)

Da ormai qualche mese il decreto sui giochi online ha portato grosse novità nei palinsesti di tutte le rooms e a breve dovrebbe arrivare anche il cash game. Che ne pensi ?

Penso che il poker debba essere vissuto in tutte le sue sfaccettature e non comprendo come mai siamo stati privati del cashgame legale sin da subito. Quindi dopo aver accolto con gioia l’aumento dei Buyin fino a 250€, accoglierò con gioia l’avvento del cashgame. E’ ovviamente una tipologia di gioco differente da quella a cui siamo abituati, come sono diversi i sit&go dagli MTT e quindi va studiata nei minimi dettagli; inutile dire di scalare i livelli pian piano attenendosi ad un ferreo bankroll management e di non fare mai passi più lunghi della propia gamba.

Che consiglio daresti ad un giocatore di poker che vuole specializzarsi nei tornei MTT, quali credi siano le caratteristiche fondamentali per un MTTers ?

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Beh credo che la caratteristica principale di un MTTer sia la pazienza, è davvero semplice buttare all’aria un torneo dopo 5 ore per mancanza di concentrazione. Bisogna essere sempre il più lucidi possibile, e dare il meglio di sé proprio nelle fasi più concitate, magari approfittando della stanchezza e dei cali di concentrazione dei nostri avversari. Quindi se non siete pazienti, senza dubbio gli MTT non fanno per voi.

Qual è secondo te l’aspetto più duro del grindare MTT ?

Senza dubbio l’aspetto + duro è quello di non fare risultati degni di nota per un gran numero di games. È  una cosa da mettere in conto, se vi spaventa l’idea di fare breakeven o addirittura negativo dopo 3mila giochi, gli MTT non fanno per voi.  Sono periodi difficili a cui un MTTer di successo deve essere abituato e deve affrontare con forza perché la luce è sempre dietro l’angolo.

Se ti va, mi piacerebbe affrontare dei temi che riguardano il poker e la real life, perché credo sia un aspetto importante della vita di un grinder. Tu quante ore a settimana dedichi al poker, giocato e non ?

Dedico molte ore al poker, non riesco a ricordare qual è stato l’ultimo giorno in cui non abbia fatto qualcosa poker related. Credo di dedicare al poker MINIMO 6 ore al giorno, distribuite fra poker giocato e non.

Ormai nella vita fai il giocatore di poker professionista, ma immagino che prima facessi altro, quando è scattata in te la scintilla che ti ha fatto prendere una decisione così importante ?

Sono sempre stato un ragazzo voglioso di indipendenza. Non mi è mai piaciuto avere un capo, ho sempre sognato un futuro in cui fossi il titolare di me stesso, ed è la voglia di indipendenza che mi ha indirizzato in maniera inconscia verso questa professione.

Prima di fare il PPP lavoravo per un’azienda con tanto di contratto a tempo indeterminato. Ma il soffrire per essere costretto a fare scelte lavorative palesemente EV- solo perché comandate dal proprio titolare, mi ha fatto comprendere che ciò che più desideravo era poter effettuare le mie scelte in piena autonomia, basandomi sul MIO thinking process e quindi ho deciso di tramutare il mio poker part time in full time. Inoltre guadagnare 10volte il mio stipendio da tecnico col poker, mi ha decisamente aiutato nella scelta.

In questa maniera avrei avuto più tempo da dedicare al giochino, quindi maggiori guadagni, e ne avrei beneficiato in salute e benessere fisico avendo più tempo da dedicare alle mie passioni e a me stesso.

Come l’hanno presa parenti amici e familiari, quanto hai detto loro che lasciavi tutto per fare il PPP ?

a mia scelta è stata molto ponderata e graduale. Prima di licenziarmi ho passato oltre 2 anni a giocare a poker part time, condividendo con i miei genitori i miei guadagni, spiegandogli giorno dopo giorno che il poker è uno skill game, che con un bankroll management ferreo non si può mai andare broke, ecc, ecc

E dopo un primissimo momento di titubanza, hanno pian piano compreso le particolarità di questo splendido gioco e sono diventati i miei primi tifosi(inoltre il bankroll cresceva sempre, quindi non avevano modo di dubitare di quello che dicevo 😉 ) ed è bello raccontare a pranzo ai propri genitori di aver vinto 20k(15 mesi di stipendio del vecchio lavoro) il giorno prima giocando a poker e vedere la soddisfazione nei loro volti 🙂

Certo che prima di lasciare il lavoro per il poker ho messo un po’ di soldi da parte facendo tanti sacrifici. Infatti nei 2 anni di poker part time e lavoro, non ho avuto vita sociale: lavoravo 8 ore al giorno in azienda (spesso erano più di 8 ed inoltre ero quasi sempre in trasferta); appena tornavo a casa(o in albergo) iniziavo a grindare fino a notte fonda, per poi dormire 3-4 ore e continuare con la solita routine.

La domenica era tutt’altro che riposo dato che non uscivo di casa e grindavo i domenicali con l’angoscia di dover partire in trasferta il lunedì mattina verso le 5:00 rischiando di non dormire per niente!!! Insomma una vitaccia. Ma quando si vuole davvero raggiungere un obiettivo i sacrifici sono necessari e più se ne fanno, maggiore sarà la soddisfazione una volta raggiunto il traguardo. Il giorno del licenziamento lo ricorderò sempre come una delle mie più grandi soddisfazioni.

Riesci a conciliare la tua vita extra poker con il grinding, mi riferisco, ragazza, amici e parenti ed al tempo che sottrai a loro (se ne sottrai) per dedicarlo al poker ?

Il bello di fare il PPP è il gestirsi il tempo come meglio si crede. Cerco di non far mancare nulla né ai miei amici, né alla mia ragazza, né alla mia famiglia. Certo ci sono periodi di grinding intenso, ma è anche vero che ce ne sono altri più blandi che mi permettono di essere più presente nella vita delle persone che amo.

Credi che si possa vivere giocando a poker  per tutta la vita come con le altre professioni ? o prima o poi si spegneranno i riflettori  e tornerà tutto com’era prima?

Mi piacerebbe davvero poter pensare di fare il PPP e campare a vita col giochino, ma sono un ragazzo con i piedi per terra che non vive di illusioni. Nessuno può dirmi se fra 10 anni guadagnerò ancora con il poker, solo il tempo potrà, ciò che posso fare è cercare di aumentare sempre più il bankroll ed investire in modo da avere una solida base economica in futuro che possa permettermi di intraprendere una nuova strada nel caso si spengano i riflettori.

So che sei ancora molto giovane per questa domanda, ma secondo te cosa saresti ora se non avessi conosciuto il poker, come sarebbe stata la tua vita e come ti vedi tra qualche anno con o senza il poker ?

Probabilmente se non avessi conosciuto il poker, mi sarei specializzato in altri ambiti dove l’individualità è fondamentale, magari sarei un broker di successo, chissà 🙂 Sinceramente non riesco a pensare alla mia vita senza il poker ora come ora… Tra qualche anno mi vedo ancora a grindare… fra 15 anni magari vivrò di rendita, chissà 😀

Un caloroso grazie da noi di ItaliaPokerClub, ed un in bocca al lupo per il futuro.

Grazie a voi per avermi concesso questo spazio, un saluto a tutti gli amici di ItaliaPokerClub

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