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il 21 Lug 2011

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Cash Game: bankroll management nel Poker

Cash Game: bankroll management nel Poker

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Il fatto che nel cash game il rapporto tra chips che compongono il nostro stack e denaro reale sia molto diretto ed immediato, non è un fattore che può e deve in alcun modo spaventarci.

Commettere l’errore di pensare che le nostre chips in realtà siano corrispondenti a denaro vero, così come se davanti al monitor avessimo banconote o immaginandole uscire dal portafoglio ogni piatto perso, potrebbe risultare senza dubbio determinante nel fare la differenza tra un giocatore vincente e uno scarso in questa disciplina.

Partiamo da un presupposto obiettivo: effettivamente ogni big blind corrisponde a un ammontare equivalente di denaro, fattore che nei sit and go e tornei multitavolo è inesistente. Ciò però non deve condizionarci nell’attuare le nostre scelte, perché anche il cash game, sul lungo periodo, premia i giocatori maggiormente abili e, quindi, le nostre “vere” chips non sono altro che un mezzo per raggiungere il nostro scopo. Subire pressioni dal nostro stack, quali seri dubbi su una mano perché callare una bet, anche se ci sembra giusta, in realtà equivale a “tirar fuori di tasca dei soldi” è profondamente sbagliato, al punto che, se non si riesce ad ottenere quel distacco necessario, non diventeremo in nessun modo dei top reg del nostro livello.

Immaginate di trattare il saldo nel conto come un ammontare di punti, di fagioli, insomma di un’unità che volete voi, cercando di isolarvi il più possibile dallo stretto rapporto che ogni sessione ha con il mero valore dei big blinds acquistati, senza però dimenticare mai di tenere ben d’occhio l’obiettivo.

Giocare moneyscared, ovvero temere di fare mosse solo perché potrebbero costare una parte del nostro stack, farà di noi giocatori deboli, facilmente aggredibili e molto prevedibili. Dimenticate il legame con le cose materiali; non pensate che invece di cbettare quel flop per poi foldare avreste potuto prendere un cornetto in più a colazione, che un pot vinto equivalga ad una cena fuori o uno perso al pieno di benzina della vostra auto. Attenzione: questo non vuol dire estraniarsi dal mondo! Solo, quando giocate cash, non rapportare il denaro vero delle chips a quello vero del portafogli, perché difficilmente in questa maniera potrete essere sufficientemente lucidi per prendere decisioni corrette.

Inoltre, il poker, sia per divertimento, sia per chi ne fa una professione, resta un gioco di abilità basato sulla statistica, quindi, facendo riferimento alla tabella degli stakes riportata nell’articolo precedente, giocate sempre con almeno 50 buy in del vostro livello e sul lungo periodo necessariamente risulterete vincenti, se farete le scelte corrette.

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Quello che comunemente si chiama bankroll management, infatti, è alla base della costruzione di una carriera folgorante nel mondo del poker; se per i sit and go più volte si è detto che giocare “rollati” significa avere un bankroll di almeno cento o anche duecento volte l’ammontare del vostro buy in medio, a seconda che giochiate normal o turbo o, ancora, heads up, per il cash il discorso è così fatto: al fine di riuscire ad assorbire la varianza, il nostro bankroll dovrebbe essere in rapporto 50:1 con singolo buy in.

Esempio: se il nostro livello è il NL100 (ricordiamo che i blinds in questo caso corrispondo a 0.5/1€, con ingresso massimo: 100€), sul conto per giocare abbastanza tranquilli dovremmo avere almeno 5000€. La regola generale è semplice, ma per applicarla serve tanta disciplina; se, però, vi trovate ad essere molto più tranquilli giocando sensibilmente più rollati, anche 100x ipotizziamo, fatelo!

Ecco alcuni consigli di un giocatore professionista, Fabrizio Dosi


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La gestione del bankroll segue delle linee guida generali che si possono discutere all’interno di un articolo, ma siete voi a dover sentire quale sia l’ammontare di buy in con cui vi sentite tranquilli a giocare. Il consiglio è avere sempre a disposizione molto di più di quanto pensiate vi serva! Vediamo un esempio: tornando al caso di prima, avete 5000€ di roll e in teoria potreste giocare al NL100 tranquillamente. Se, però, vi sentite “stretti” e temete di perdere lucidità al primo downswing di anche solo 10 buy in, allora forse è meglio assestarsi rollati 100x al NL50 ed esprimere il nostro gioco migliore.

Ricordiamo, infine, che scendere di livello non ha in sé nulla di umiliante. Anzi. Se vi accorgete che il momento non è molto fortunato e perdere buy in vi mette in uno stato d’ansia, giocate per qualche giorno allo stake inferiore, con meno pressione sul roll e con giocatori più abbordabili a fronteggiarvi. Non è una sconfitta, ma solo una sana gestione del roll e del rapporto con il gioco e seguendo queste semplici regole di disciplina, un giorno, arriverete lontano.

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