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Grossi guai per Merge Gaming… o no?
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E’ di ieri il tam tam mediatico che, attraverso il web, darebbe per spacciato il circuito Merge Gaming, di cui fanno parte Lock Poker, Carbon Poker e RPM Poker. Secondo queste indiscrezioni, la Procura del Maryland starebbe per dare vita ad un secondo Black Friday, con la cessazione immediata di tutte le attività sul network Merge.
Di sicuro il nome della Procura del Maryland non è da prendere alla leggera: qualche mese fa la stessa procura aveva dato vita ad una ulteriore operazione legale, successiva al Black Friday, che aveva portato alla chiusura di alcune poker room minori, tra cui DoylesRoom di Doyle Brunson.
Il network Merge Gaming, attraverso le poker room affiliate, sta in effetti contravvenendo alla famosa UIGEA, la legge federale che, tra mille cavilli, vieta de facto il gioco online negli Stati Uniti. Ma le poker room di Merge Gaming avevano già iniziato, a Maggio, a mettere le mani avanti, smettendo di accettare nuovi giocatori dagli USA e spostando i domini dei propri siti web da .com a .eu o .ag (suffisso di Antigua).
Non sappiamo né se questi accorgimenti saranno sufficienti ad evitare un intervento dei federali, né tantomeno se questo intervento è effettivamente nell’aria o se tutta la storia è solo un’invenzione mediatica. Di questo avviso, in particolare, sembra essere Eric “Rizen” Lynch, uomo di punta di Lock Poker, che dichiara:
“Per quello che ne so io, non c’è nessuna verità in questo. Non ho nessuna fonte diretta al Dipartimento di Giustizia o cose simili, ma mi sembra davvero strano che qualcuno conosca in anticipo le loro intenzioni, anche visto quello che è successo con PokerStars, Full Tilt e Absolute. Dubito che il Dipartimento farebbe trapelare queste informazioni ad un sito e, anche se decidessero di farlo, credo che contatterebbero siti più in vista di Subject Poker, che ha un traffico piuttosto limitato. Non so nulla che voi non sappiate, ma il tutto mi sembra molto ingenuo. Io continuo le mie attività assumendo che il tutto sia solo una voce di corridoio.”