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Caso Collusion su PokerStars – in esclusiva parlano gli imputati e la difesa!
Era l’ormai lontano 18 Giugno scorso, quando PokerStars decise di bloccare gli account di quattro tra i più affermati grinder della room. Erano Marco “MagicBox” Bognanni, Litterio “littex83” Pirrotta, Claudio “Clapagano” Pagano e Marco “cekinthedark” Esposito. A questi si è poi aggiunto anche Emanuele “nikking666” Di Domenico tutti con la medesima inputazione di “Collusion” che li ha tenuti fermi fino ad ora.
Già fino ad ora. Perchè nonostante la “soglia” dei fatidici 60gg sia ampiamente passata (limite entro il quale la room avrebbe dovuto fornire i risultati e l’esito di questa indagine), i cinque player sono ancora ignari di quello che sarà il loro destino sulla picca. L’azione comune ora passa in mano agli avvocati (anzi, all’Avvocato Max Rosa ndr), ma vediamo insieme al sempre disponibile Marco Bognanni come siamo arrivati fino a questo punto e qual’è ora la posizione ufficiale di PokerStars nel loro ultimo comunicato.
Era il 23 Giugno, nel primo giorno del torneo IPT di PokerStars, quando vidi arrivare un trafelato Litterio Pirrotta con la faccia buia al posto del solito contagioso sorriso. “Cumpà non puoi capire, mi hanno bloccato il conto…”. E via a parlare con i manager di PS per capire meglio come fare e dare le prime spiegazioni del caso.
Al momento, conoscendo personalmente buona parte dei player tirati in ballo, si pensava al limite ad un blocco di forma per poter analizzare al volo la situazione di un possibile “Soft play” ma forse nulla più. Nessuno avrebbe mai immaginato di trovarsi a fine settembre, ancora nella stessa situazione di stallo completo.
Tutte le spiegazioni richieste quel giorno dagli interessati, sono rimaste vane. Tutte le mani analizzate non hanno ancora trovato risposta. Tutti i conti sono rimasti chiusi. Tutti i dubbi sono rimasti. Ma come siamo arrivati a questo punto?
Ne abbiamo parlato poco fa con Marco “MagicBox” Bognanni, il quale fin da subito è stato tra quelli più disponibili e più volenterosi nel tentare di spiegare al meglio la propria situazione per agevolare la soluzione del problema.
“Tutto è cominciato il 18 Giugno scorso, quando ci è arrivata quella famosa mail da parte di PokerStars dicendoci che i nostri conti erano bloccati per una possibile collusion. Nella mia mail c’erano anche 5 mani su cui chiedevano informazioni sul gioco, ma onestamente non erano davvero niente di che, tanto che mi sono subito prestato per spiegarle nella mail di risposta.
Ma da lì fino alla prima settimana di Luglio, non sentimmo più nulla. A Luglio arrivò una seconda mail, circa 10 giorni dopo l’IPT di Campione, che ci aggiornava sul fatto che tutte le mani in questione erano state “trasferite” all’Isola di Mann per un controllo approfondito. In allegato anche altre 6 mani su cui mi si chiedeva ulteriori spiegazioni.
E allora che mi sono preso un attimo di tempo ed ho compilato la bellezza di 60 pagine di word, in cui esponevo praticamente tutte le mie giocate prese in considerazione (erano circa 660 le mani in questione, di cui circa 200 giocate contro “Clapagano”), nonchè anche altri esempi di mani giocate contro altri giocatori non compresi nell’indagine, di spot similari a quelli contestati ma contro player sconosciuti”.
“Il 18 Luglio poi, riceviamo un’altra mail, in cui ci comunicano che tutta la faccenda (ivi compresa l’analisi delle mani e quindi anche l’eventuale epilogo) passa nella mani del referente AAMS. A quel punto non sappiamo se sarà un miglioramento o meno, ma ci aspettiamo comunque di vedere presto qualche risultato, visto e considerato che come sapete molti di noi hanno ancora fondi fermi sul conto della room. Ma tutto continua a tacere.
Passa anche l’IPT di Sanremo, e siamo ormai a fine agosto senza sapere ancora nulla. A questo punto decidiamo di avvalerci dell’aiuto di un avvocato, uno che conosca anche bene questo ambiente, e non può essere che Max Rosa a darci una mano in questo. Scrive così una lettera a PokerStars in cui chiede ufficialmente lo stato dell’indagine, nonchè di sapere chi sarà ora il referente AAMS a cui fare riferimento. Inutile dire che nemmeno ora sappiamo bene chi sarà questo referente.”
“Premetto che per quanto mi riguarda continuo ad essere sereno, e confido in una soluzione ottimale di questa vicenda. Spero anche di tornare a giocare presto su PokerStars, visto che è una di quelle room dove ho avuto discreti risultati (e profit). Ma per farlo bisogna in qualche modo arrivare ad una soluzione, magari anche separata per i vari player coinvolti.
Speriamo quindi che le ultime 5 pagine inviate da Max (dove si fanno leva anche su possibili errori da parte di stars nelle indagini, e dove si chiede comunque di arrivare presto ad una comune risoluzione ndr.), possano servire a sbloccare questa situazione che sta diventando davvero paradossale. Per fortuna chi mi conosce sa benissimo come sono e che sono totalmente estraneo a queste accuse, tanto che personalmente non ho risentito di problemi a livello di sponsor che mi è stato sempre molto vicino, ma rimane che restare in sospeso con queste accuse per tanto tempo e senza riuscire a sapere niente non è certo piacevole.”
Per correttezza di informazione, ho chiesto ad Antonio Sapio (manager di PokerStars), se c’era una versione “ufficiale” da parte loro per poter proporre anche al voce diretta della room. Ha così contattato la sede che ha fornito questo piccolo comunicato, che non dice molto in realtà, ma che fa capire come la strada per una soluzione definitiva possa non essere così breve :
“PokerStars ringrazia per la pazienza mentre si continua ad esaminare il caso. Quando c’e’ una qualsiasi indagine in corso, PokerStars informa l’AAMS (Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato) in merito all’investigazione, così come previsto dall’articolo 11 del decreto AAMS 11 Gennaio 2011. Per tale motivo e così come previsto dall’articolo 10.6 del nostro Contratto di gioco, approvato dall’AAMS, i conti possono essere sospesi fino a quando non venga conclusa l”investigazione dalle suddette autorità competenti. Siamo spiacenti di informare che non siamo in grado, per questioni di privacy, tutela e sicurezza dei conti, di fornire informazioni in merito ai singoli casi o ai singoli giocatori.”
Ora non resta che attendere un ulteriore sviluppo degli eventi, sperando che la cosa possa risolversi nel migliore dei modi per tutti.