BWIN WPT DI VENEZIA: VINCE LO SVEDESE ASTROM

ITALIANI FUORI SUBITO AL FINAL TABLE: SLAMA SAAD QUINTO, ADINOLFI SESTO

VENEZIA – Per scremare il tavolo finale a sei, ieri notte ci erano volute quasi quattro ore. Per passare da sei giocatori ai due che si sono giocati l’heads up conclusivo, oggi, sono bastati sì e no tre quarti d’ora. Poi gli scandinavi Sven Astrom e Martin Jacobson, indiscussi dominatori di un final table in cui si è sentita la mancanza di Dario Minieri, ieri out settimo, se la sono presa comoda e si sono giocati il primo titolo del World Poker Tour assegnato in Italia in un testa a testa durato oltre due ore: alla fine l’ha avuta vinta Astrom, che legando al river full di quattro con sette si è aggiudicato i 397.960 euro riservati al vincitore, lasciando Jacobson e il suo colore nuts al secondo posto con 238.840 euro.

E gli italiani? Purtroppo oggi usciti di scena per primi: entrambi per questioni di coppia.
Mario Adinolfi, sesto per 66.940 euro, è stato eliminato nella prima mano del tavolo finale: coppia di donne per il giornalista romano, coppia di re per Jacobson, non scoppiate dal board.

Poco dopo medesima sorte, e contro lo stesso avversario, per Michele Slama Saad.
Due sei per lui, coppia di dieci per lo svedese: anche stavolta nessun miracolo, e l’azzurro fuori quinto per 86.720 euro.
Non contento, il biondo scandinavo ha poi fatto la festa anche al più temibile dei suoi avversari, Mike McDonald, già alleggerito in una delle prime mani del tavolo finale con un colore a picche più alto di quello del nordamericano.
Top pair al re per Michael su board 68K Q, coppia e flush draw per Jacobson, che con un 7 al river trova la doppia che elimina il vincitore di Dortmund 2008 in quarta posizione per 109.540 euro.

Del terzo classificato, il francese Vincent Pasderoup, c’è assai poco da dire: se non che ha giocato una sola mano, quella in steal preflop con Q5 in cui è uscito pizzicato da AQ di Astrom, e che il suo payday, 159.740 euro, non è affatto male per un qualificato on line che gioca solo da sei mesi.

Rudy Gaddo