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Las Vegas – Guida per adulti
Las Vegas è ben conosciuta come “Sin city”, la città del peccato. In realtà, non tutti lo sanno, è nella contea di Clark, l’unica del Nevada nella quale la prostituzione è proibita. Ovviamente sono stati trovati vari escamotages per superare questa problematica, ma spesso non a beneficio del cliente. Qualcuno appena arrivato in città ha provato a corteggiare le bellezze locali, ma nel 99% dei casi o non ha capito cosa gli veniva risposto, o, purtroppo, l’ha capito benissimo…. Vi interessa sapere a quale nome risponde il restante 1%? Nomi non ne faccio, al massimo posso dire che pare che un Cristiano non sia andato in Blanco…. Torniamo al 99% che ha tristemente ripiegato sulle famose guide che si trovano ad ogni angolo della strada:
foto in copertina di una bella bionda siliconata, numero di telefono e chiara indicazione “posso essere in camera tua in 20 minuti”. Qualche giocatore italiano, e in questo caso vi offrirò meno indizi…, sceglie di affidarsi al servizio: a conti fatti il prezzo è interessante visto che Nina si offre a 34! dollari e io pago una bottiglia da mezzo litro di acqua San Pellegrino 5,25… Dena fa raise fino a 44, Yvonne ( probabilmente è il suo nickname on line ) reraise per 89, call di Felicia e Ruthy.
Ci sta ( credo in tutti i sensi…) anche Tera e vista la posizione nella foto penso che vincerà la mano perché ha l’aria di essere fortunata…. Il nostro giocatore italiano vorrebbe partecipare al piatto ma, purtroppo per lui, il piatto è truccato. Quando la prescelta arriva sul posto chiede per un servizio da high school 500 dollari, il doppio per committarsi e il triplo per andare all in…. Meglio foldare.
Un altro simpatico giocatore del centro Italia punta sulle “Mature dolls”, fittizie bambole esperte sulla quarantina che dovrebbero miscelare esperienza a moderati interventi del chirurgo. Peccato gli si presenti in camera una signora che meriterebbe l’accesso immediato nello scalone Maroni per la pensione: credevi di giocare con Phil Helmut jr. e invece si è seduto al tavolo Doyle Brunson….
L’ultimo a lanciarsi è un semi professionista del Texas hold’em che sceglie di puntare deciso su Crissy the Slave, la schiava. Sembrava una puntata vincente e, invece, ecco che arriva la bad beat: quella che doveva subire all’infinito per 125 dollari aveva, probabilmente, perso la pazienza, stanca di troppe angherie. Intanto cerca subito il double up, chiedendo 250 dollari e, una volta ottenuto, non vuole più essere tight ma diventa aggressiva. Raise e reraise? Macchè, ad ogni schiaffo ne segue un altro. Meglio cambiare tavolo….
Jack Bonora